Miseria e splendore della carne Caravaggio Courbet Giacometti Bacon. Testori e la grande pittura europea

Dopo le mostre dedicate a Roberto Longhi(2003), a Francesco Arcangeli (2005) e a Corrado Ricci (2008), il MAR Museo d’Arte della Città di Ravenna prosegue la sua indagine su figure di primo piano della critica d’arte, rendendo omaggio a: Giovanni Testori (1923-1993).
La mostra, realizzata grazie al generoso sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, si inserisce nella programmazione del museo dopo le vaste rassegne dedicate ai Preraffaelliti (2010), in collaborazione con l’Ashmolean Museum di Oxford, e Arte in Italia nel secondo dopoguerra (2011), sarà curata da Claudio Spadoni e sarà inaugurata il prossimo 11 febbraio per proseguire fino al 17 giugno 2012.
Per l’occasione, oltre alla fondamentale collaborazione della Compagnia del Disegno di Milano, è stato costituito un prestigioso Comitato Scientifico composto da Andrea Emiliani, già direttore della Pinacoteca di Bologna, Mina Gregori, Presidente della Fondazione di Studi di Storia dell’Arte Roberto Longhi, Antonio Paolucci, Direttore dei Musei Vaticani, Ezio Raimondi, già Presidente dell’Istituto per i Beni Culturali, Alain Toubas e Claudio Spadoni.

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Miseria e splendore della carne Caravaggio Courbet Giacometti Bacon. Testori e la grande pittura europea

Dopo le mostre dedicate a Roberto Longhi(2003), a Francesco Arcangeli (2005) e a Corrado Ricci (2008), il MAR Museo d’Arte della Città di Ravenna prosegue la sua indagine su figure di primo piano della critica d’arte, rendendo omaggio a: Giovanni Testori (1923-1993).
La mostra, realizzata grazie al generoso sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, si inserisce nella programmazione del museo dopo le vaste rassegne dedicate ai Preraffaelliti (2010), in collaborazione con l’Ashmolean Museum di Oxford, e Arte in Italia nel secondo dopoguerra (2011), sarà curata da Claudio Spadoni e sarà inaugurata il prossimo 11 febbraio per proseguire fino al 17 giugno 2012.
Per l’occasione, oltre alla fondamentale collaborazione della Compagnia del Disegno di Milano, è stato costituito un prestigioso Comitato Scientifico composto da Andrea Emiliani, già direttore della Pinacoteca di Bologna, Mina Gregori, Presidente della Fondazione di Studi di Storia dell’Arte Roberto Longhi, Antonio Paolucci, Direttore dei Musei Vaticani, Ezio Raimondi, già Presidente dell’Istituto per i Beni Culturali, Alain Toubas e Claudio Spadoni.

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Il design di Galileo Chini a Villa Badoer

Com’è nella consuetudine delle mostre polesane, in concomitanza con la mostra di dipinti a Palazzo Roverella, il medesimo tema viene indagato sul versante delle arti applicate nella palladiana Villa Badoer.
Così, in concomitanza con “Il Divisionismo. La luce del moderno” allestita a Rovigo, in Palazzo Roverella, dal 25 febbraio al 24 giugno 2012 , a Villa Badoer saranno in mostra le ceramiche di Galileo Chini.
Nella mostra convergeranno, concessi da collezionisti italiani e stranieri, e dalle collezioni delle Manifatture Chini, le più belle ceramiche create dall’artista toscano negli anni che lo videro avvicinarsi al Liberty e alla Secessione Viennese, con un focus proprio sulla importante produzione ispirata dalla tecnica della scomposizione ottica dei colori, quindi del Divisionismo.
Gradi pannelli, piccole e meno piccole ceramiche da decoro e da utilizzo domestico riempiranno di vita e colori i rarefatti spazi della cinquecentesca dimora ideata da Andrea Palladio per i patrizi Badoer, in una ambientazione di grande suggestione.

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Il design di Galileo Chini a Villa Badoer

Com’è nella consuetudine delle mostre polesane, in concomitanza con la mostra di dipinti a Palazzo Roverella, il medesimo tema viene indagato sul versante delle arti applicate nella palladiana Villa Badoer.
Così, in concomitanza con “Il Divisionismo. La luce del moderno” allestita a Rovigo, in Palazzo Roverella, dal 25 febbraio al 24 giugno 2012 , a Villa Badoer saranno in mostra le ceramiche di Galileo Chini.
Nella mostra convergeranno, concessi da collezionisti italiani e stranieri, e dalle collezioni delle Manifatture Chini, le più belle ceramiche create dall’artista toscano negli anni che lo videro avvicinarsi al Liberty e alla Secessione Viennese, con un focus proprio sulla importante produzione ispirata dalla tecnica della scomposizione ottica dei colori, quindi del Divisionismo.
Gradi pannelli, piccole e meno piccole ceramiche da decoro e da utilizzo domestico riempiranno di vita e colori i rarefatti spazi della cinquecentesca dimora ideata da Andrea Palladio per i patrizi Badoer, in una ambientazione di grande suggestione.

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5^ rasseggna d’arte contemporanea a POLISTENA

QUINTA RASSEGNA D’ARTE CONTEMPORANEA NORD E SUD SI INCONTRANO A POLISTENA

Nella magnifica cornice del Salone delle Feste di Polistena (RC) fino al 16 dicembre scorso è stata allestita  la mostra d’arte contemporanea “Nord e Sud si incontrano”,organizzata dalla Sig.ra Annunziata Staltari presidente dell’Associazione Culturale “Artisti del Quadrifoglio” di Rosarno (RC),dalla Sig.ra Angela Parodi Presidente dell’Associazione Culturale Internazionale “Arte pozzo” di Montaldeo (Al) e dall’Amministrazione Comunale di Polistena. Alla rassegna hanno fatto parte numerosi pittori e scultori tra i quali numerosi giovani talenti, per far conoscere ed apprezzare agli appassionati del genere, le proprie creazioni. L’intento di questa mostra ormai alla quinta edizione,sta nel mettere insieme le opere di ben ventiquattro artisti provenienti da ogni parte d’Italia : Cinzia Palugani (Modena),Luca Capoccia(fotografo- Modena),Fabio d’Antoni (Sicilia),Piero Foderà (Piemonte),Laura Lantero (Piemonte),Pierino Nervo (Piemonte),Luigi Pretin (Liguria),Pakie (Piemonte),Anna Romeo (Modena),Adelaide Scavino(Piemonte)Stefano Visora (Genova),Laura Zilocchi (Modena),Massimo Marano (Avellino),Francesco Namia (Reggio Calabria),Giusy Gaglianò (Gioia Tauro),Luisa Gullì (Polistena),Emanuela Greco (Paravati),Annunziata Staltari Celea (Rosarno),Luciano Tigani (Polistena),Antonio Gambacorta Morizzi (Palmi),Antonino Romano (Villa San Giovanni),Carmelo Raco (Gioia Tauro),Natale Tumeo (Parghelia),Rocco Marta(Taurianova).

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5^ rasseggna d’arte contemporanea a POLISTENA

QUINTA RASSEGNA D’ARTE CONTEMPORANEA NORD E SUD SI INCONTRANO A POLISTENA

Nella magnifica cornice del Salone delle Feste di Polistena (RC) fino al 16 dicembre scorso è stata allestita  la mostra d’arte contemporanea “Nord e Sud si incontrano”,organizzata dalla Sig.ra Annunziata Staltari presidente dell’Associazione Culturale “Artisti del Quadrifoglio” di Rosarno (RC),dalla Sig.ra Angela Parodi Presidente dell’Associazione Culturale Internazionale “Arte pozzo” di Montaldeo (Al) e dall’Amministrazione Comunale di Polistena. Alla rassegna hanno fatto parte numerosi pittori e scultori tra i quali numerosi giovani talenti, per far conoscere ed apprezzare agli appassionati del genere, le proprie creazioni. L’intento di questa mostra ormai alla quinta edizione,sta nel mettere insieme le opere di ben ventiquattro artisti provenienti da ogni parte d’Italia : Cinzia Palugani (Modena),Luca Capoccia(fotografo- Modena),Fabio d’Antoni (Sicilia),Piero Foderà (Piemonte),Laura Lantero (Piemonte),Pierino Nervo (Piemonte),Luigi Pretin (Liguria),Pakie (Piemonte),Anna Romeo (Modena),Adelaide Scavino(Piemonte)Stefano Visora (Genova),Laura Zilocchi (Modena),Massimo Marano (Avellino),Francesco Namia (Reggio Calabria),Giusy Gaglianò (Gioia Tauro),Luisa Gullì (Polistena),Emanuela Greco (Paravati),Annunziata Staltari Celea (Rosarno),Luciano Tigani (Polistena),Antonio Gambacorta Morizzi (Palmi),Antonino Romano (Villa San Giovanni),Carmelo Raco (Gioia Tauro),Natale Tumeo (Parghelia),Rocco Marta(Taurianova).

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Hayez, Fontanesi e la grande pittura italiana a Palazzo Magnani

All’inizio fu l’Oriente vicino, l’esotismo e la seduzione degli hammam e degli harem, le palme, i minareti ma anche i deserti popolati di beduini e cammelli, o i colori delle città del Magreb. Poi lo sguardo degli artisti migrò ancora più ad Oriente, verso quelle culture e quelle atmosfere dell’estremo oriente altrettanto esotiche e forse ancora più incantevoli.
Ed è su questo lontano Oriente, lo stesso che diviene popolare grazie ai romanzi d’avventura popolati da tigri o dal fumo conturbante dell’oppio, lo stesso che ammaliò tutta Europa grazie alle delicate armonie dei racconti e delle incisioni giapponesi, che si sofferma la grande mostra che Palazzo Magnani, a Reggio Emilia, promuove con il titolo “INCANTI DI TERRE LONTANE. HAYEZ, FONTANESI e la pittura italiana tra otto e novecento“.

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Hayez, Fontanesi e la grande pittura italiana a Palazzo Magnani

All’inizio fu l’Oriente vicino, l’esotismo e la seduzione degli hammam e degli harem, le palme, i minareti ma anche i deserti popolati di beduini e cammelli, o i colori delle città del Magreb. Poi lo sguardo degli artisti migrò ancora più ad Oriente, verso quelle culture e quelle atmosfere dell’estremo oriente altrettanto esotiche e forse ancora più incantevoli.
Ed è su questo lontano Oriente, lo stesso che diviene popolare grazie ai romanzi d’avventura popolati da tigri o dal fumo conturbante dell’oppio, lo stesso che ammaliò tutta Europa grazie alle delicate armonie dei racconti e delle incisioni giapponesi, che si sofferma la grande mostra che Palazzo Magnani, a Reggio Emilia, promuove con il titolo “INCANTI DI TERRE LONTANE. HAYEZ, FONTANESI e la pittura italiana tra otto e novecento“.

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Adolfo Wildt grande genio del Novecento italiano

Adolfo Wildt (Milano, 1868 – 1931) è il genio dimenticato del Novecento italiano.
La grande mostra che Forlì gli dedica al San Domenico (dal 28 gennaio al 17 giugno) per iniziativa della locale Fondazione Cassa dei Risparmi e del Comune, è certo una scommessa: rendere popolare un artista tra i più sofisticati e colti del nostro Novecento. La mostra è a cura di Fernando Mazzocca e Paola Mola affiancati da un comitato scientifico presieduto da Antonio Paolucci.
Da sottolineare come questa esposizione, eccezionale per completezza e qualità delle opere, rappresenti il primo tempo del “Progetto Novecento. Percorsi – Eventi – Interpretazioni” che si svilupperà nel 2013 con la grande mostra DUX, dedicata ad una ricognizione sull’ “arte italiana negli anni del consenso”, legittimamente proposta da Forlì, città del Duce.

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Adolfo Wildt grande genio del Novecento italiano

Adolfo Wildt (Milano, 1868 – 1931) è il genio dimenticato del Novecento italiano.
La grande mostra che Forlì gli dedica al San Domenico (dal 28 gennaio al 17 giugno) per iniziativa della locale Fondazione Cassa dei Risparmi e del Comune, è certo una scommessa: rendere popolare un artista tra i più sofisticati e colti del nostro Novecento. La mostra è a cura di Fernando Mazzocca e Paola Mola affiancati da un comitato scientifico presieduto da Antonio Paolucci.
Da sottolineare come questa esposizione, eccezionale per completezza e qualità delle opere, rappresenti il primo tempo del “Progetto Novecento. Percorsi – Eventi – Interpretazioni” che si svilupperà nel 2013 con la grande mostra DUX, dedicata ad una ricognizione sull’ “arte italiana negli anni del consenso”, legittimamente proposta da Forlì, città del Duce.

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Il Divisionismo e la luce del moderno a Palazzo Roverella

E’ stata una delle più emozionanti stagioni dell’arte italiana negli ultimi secoli e ora, finalmente, una grande mostra la ripropone, con un taglio nuovo e con una scelta perfetta di opere.
“Il Divisionismo. La luce del moderno”, che si svolgerà a Rovigo, a Palazzo Roverella dal 25 febbraio al 23 giugno 2012, sarà sicuramente tra i più importanti eventi espositivi italiani del prossimo anno. A promuoverla sono la Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo con il Comune di Rovigo e L’Accademia dei Concordi.
Il periodo che questa mostra illumina è quello tra il 1890 e l’indomani della Grande Guerra.
Negli anni in cui in Francia Signac e Seraut “punteggiano” il Neo Impressionismo, anche in Italia diversi artisti si confrontano con l’uso “diviso” dei colori complementari. E lo fanno con assoluta originalità. E’, come afferma il sottotitolo della mostra, la luce del moderno che essi così magistralmente creano e interpretano.

Sono sperimentazioni che consentono agli artisti che si affacciano alle soglie del Novecento di affrontare con tecnica spesso audace e coraggiosa le tematiche del nuovo secolo, dal mutato rapporto con la realtà agreste all’evoluzione della città moderna, dalle scoperte scientifiche agli incombenti conflitti sociali.

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Il Divisionismo e la luce del moderno a Palazzo Roverella

E’ stata una delle più emozionanti stagioni dell’arte italiana negli ultimi secoli e ora, finalmente, una grande mostra la ripropone, con un taglio nuovo e con una scelta perfetta di opere.
“Il Divisionismo. La luce del moderno”, che si svolgerà a Rovigo, a Palazzo Roverella dal 25 febbraio al 23 giugno 2012, sarà sicuramente tra i più importanti eventi espositivi italiani del prossimo anno. A promuoverla sono la Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo con il Comune di Rovigo e L’Accademia dei Concordi.
Il periodo che questa mostra illumina è quello tra il 1890 e l’indomani della Grande Guerra.
Negli anni in cui in Francia Signac e Seraut “punteggiano” il Neo Impressionismo, anche in Italia diversi artisti si confrontano con l’uso “diviso” dei colori complementari. E lo fanno con assoluta originalità. E’, come afferma il sottotitolo della mostra, la luce del moderno che essi così magistralmente creano e interpretano.

Sono sperimentazioni che consentono agli artisti che si affacciano alle soglie del Novecento di affrontare con tecnica spesso audace e coraggiosa le tematiche del nuovo secolo, dal mutato rapporto con la realtà agreste all’evoluzione della città moderna, dalle scoperte scientifiche agli incombenti conflitti sociali.

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