A cura di Adriano Pedrosa. Venezia (Arsenale e Giardini), dal 20 aprile al 24 novembre 2024

Biennale Arte 2024

Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere

PADIGLIONE TIMOR LESTE – BIENNALE ARTE 2024

Biennale Arte Timor Leste: esplora la mostra "Kiss and Don't Tell" di Maria Madeira, un connubio di tradizione e attivismo culturale

Kiss and Don’t Tell”: l’impegno di Maria Madeira alla Biennale di Venezia

Biennale Arte Timor Leste: esplora la mostra “Kiss and Don’t Tell” di Maria Madeira, un connubio di tradizione e attivismo culturale

 

 

Informazioni Generali

  • Sede: Spazio Ravà – San Polo 1100

  • Titolo della mostra al Padiglione: Kiss and Don’t Tell

  • Commissario: Jorge Soares Cristóvão

  • Curatore: Natalie King

  • Espositore: Maria Madeira

Descrizione della Mostra

Il Padiglione Nazionale di Timor Leste alla 60ma Biennale Arte di Venezia è ospitato nei locali di Spazio Ravà, un pian terreno di un palazzo nobiliare affacciato sul Canal Grande.

La Repubblica democratica di Timor Leste si presenta alla Biennale 2024 con la mostra Kiss and Don’t Tell nuovo progetto dell’artista Maria Madeira.

Nata nel 1966 a Gleno nel distretto di Emera – Timor Leste, Maria Madeira oggi vive e lavora a Perth-Australia.

È importante sottolineare che, a dieci anni,  fu costretta a lasciare il paese evacuata durante l’invasione indonesiana

In seguito, ha trascorso la maggior parte degli otto anni seguenti in un campo profughi gestito dalla Croce Rossa alla periferia di Lisbona in Portogallo ed è emigrata con la sua famiglia in Australia nell’agosto 1983.

Oggi Madeira è una degli artisti visivi contemporanei più significativi di Timor Leste.

In particolare,  il suo lavoro e la sua ricerca artistica sono  profondamente incorporati nelle tradizioni, nelle preoccupazioni e nella storia locali.

Per la Biennale di Venezia, Madeira utilizza la ricerca di materiali locali come Tais (tessile tradizionale), betelnut, terra e pigmenti.

La sua installazione performativa si basa sui ricordi collettivi delle sue antenate.

Rispondendo al tema generale della Biennale di Venezia, Stranieri Ovunque, Madeira ricorda la sua esperienza di vita nel campo profughi.

In Kiss and Don’t Tell/Bacia e non dire. Madeira lega influenze ancestrali, artigianato tradizionale con preoccupazioni contemporanee per la difficile situazione dei senza voce.

Madeira sarà presente durante i giorni della Biennale e bacerà le pareti con segni di rossetto mentre canta canzoni tradizionali del suo villaggio nella lingua indigena Tetun. In particolare, vuole cantare una canzone inquietante timorese Ina Lou, che significa letteralmente “cara madre terra”.

È una canzone di lutto spirituale conosciuta dalla generazione più giovane ai membri più anziani della società con testi che si riferiscono al ciclo del compleanno e al viaggio della vita e della morte.

Questo vuol essere un atto di resistenza, sopravvivenza e resilienza, e l’attivismo culturale di Madeira rende omaggio alle donne di Timor Leste e alla sofferenza delle donne a livello globale.

Biografia dell’Artista

Maria Madeira, nata nel 1966 a Gleno nel distretto di Emera – Timor Leste, oggi vive e lavora a Perth-Australia. A dieci anni fu costretta a lasciare il paese evacuata durante l’invasione indonesiana. Ha trascorso la maggior parte degli otto anni seguenti in un campo profughi gestito dalla Croce Rossa alla periferia di Lisbona in Portogallo ed è emigrata con la sua famiglia in Australia nell’agosto 1983. Oggi Madeira è una degli artisti visivi contemporanei più significativi di Timor Leste.

Opera e Tematica

Il lavoro e la ricerca artistica di Madeira sono profondamente incorporati nelle tradizioni, nelle preoccupazioni e nella storia locali. Per la Biennale di Venezia, Madeira utilizza la ricerca di materiali locali come Tais (tessile tradizionale), betelnut, terra e pigmenti. La sua installazione performativa si basa sui ricordi collettivi delle sue antenate, rispondendo al tema generale della Biennale di Venezia, “Stranieri Ovunque”.

Performance Interattiva

In “Kiss and Don’t Tell/Bacia e non dire”, Madeira lega influenze ancestrali e artigianato tradizionale con preoccupazioni contemporanee per la difficile situazione dei senza voce. Madeira sarà presente durante i giorni della Biennale e bacerà le pareti con segni di rossetto mentre canta canzoni tradizionali del suo villaggio nella lingua indigena Tetun, vuole in particolare cantare una canzone inquietante timorese “Ina Lou”, che significa letteralmente “cara madre terra”.

Orari di Apertura

  • Martedì > domenica 10.00 – 18.00
  • I lunedì di apertura straordinaria saranno comunicati preventivamente nel sito

Contatti e Informazioni

La Biennale di Venezia: Sito Web ufficiale

  • Telefono: +39 041 5218711
  • Email: info@labiennale.org

Sede: Spazio Ravà

  • Delegato: Luca Berta
  • Telefono: +39 328 6583871
  • Email: spaziorava@gmail.com

 

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