VENEZIA, 20.05 - 26.11 2023

BIENNALE ARCHITETTURA 2023

18. MOSTRA INTERNAZIONALE DI ARCHITETTURA

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THE LABORATORY of the Future – Mostra della curatrice Lesley Lokko

Lesley Lokko - Curatrice Biennale Architettura 2023

 

Il Padiglione CENTRALE presenta la mostra della curatrice della Biennale Architettura, quella in cui lei stessa risponde alle stimolazioni rivolte a tutti i partecipanti alla Biennale Architettura del 2013 con il titolo della 18^ mostra internazionale d’Architettura,  The laboratory of the future, titolo del progetto espositivo del padiglione centrale.

 

Organizzazione

  • BIENNALE di VENEZIA

Sede

  • GIARDINI e  ARSENALE (Venezia), FORTE MARGHERA (Mestre)

Artist

  • 89 artisti invitati da Lesley Lokko

Curatore

  • Lesley Lokko

 

La curatrice della 18^ Biennale Architettura di Venezia presenta una mostra personale

Lesley Lokko cutatrice Biennale Architettura 2023 “Laboratory of the Future”, in mostra al Padiglione centrale dell’Arsenale e altre location

 

Lesley Lokko cutatrice Biennale Architettura 2023 "Laboratory of the Future", in mostra al Padiglione centrale dell'Arsenale e altre location
Fonte: https://www.labiennale.org

 

Per Lesley Lokko una mostra di architettura è allo stesso tempo un momento e un processo.

Prende in prestito struttura e formato dalle mostre d’arte, ma se ne distingue per aspetti critici che spesso passano inosservati.

Oltre al desiderio di raccontare una storia, anche le questioni legate alla produzione, alle risorse e alla rappresentazione sono centrali nel modo in cui una mostra di architettura viene al mondo. Queste tematiche vengono però riconosciute e discusse di rado.

È stato chiaro fin dal principio che The Laboratory of the Future avrebbe adottato come suo gesto essenziale il concetto di “cambiamento”.

Per la prima volta, i riflettori sono puntati sull’Africa e sulla sua diaspora, su quella cultura fluida e intrecciata di persone di origine africana che oggi abbraccia il mondo. Che cosa vogliamo dire?

In che modo ciò che diremo cambierà qualcosa?

E, aspetto forse più importante di tutti, quello che diremo noi come influenzerà e coinvolgerà ciò che dicono gli “altri”, rendendo la Mostra non tanto una storia unica, ma un insieme di racconti in grado di riflettere l’affascinante, splendido caleidoscopio di idee, contesti, aspirazioni e significati che ogni voce esprime in risposta ai problemi del proprio tempo?

Con questi quesiti e con la convinzione che la “storia” dell’architettura è incompleta, non sbagliata, ma incompleta Lesley Lokko ha lavorato per nove mesi per costruire la sua mostra.

Una occasione in cui arricchire, cambiare o rinarrare una storia, il cui uditorio e il cui impatto sono percepiti ben oltre le pareti e gli spazi fisici che la contengono.

Ciò che diciamo pubblicamente è fondamentale, perché è il terreno su cui si costruisce il cambiamento, sia a piccoli che a grandi passi.

The Laboratory of the Future è una mostra che ha chiamato a Venezia 89 partecipanti, di cui oltre la metà provenienti dall’Africa o dalla diaspora africana.

L’equilibrio di genere è paritario e l’età media dei partecipanti è di 43 anni.

Il 46% dei partecipanti considera la formazione come una vera e propria attività professionale. Inoltre, per la prima volta in assoluto, quasi la metà dei partecipanti proviene da studi a conduzione individuale o composti da un massimo di cinque persone.

Al cuore di ogni progetto c’è lo strumento principe e decisivo: l’immaginazione.

Le parti in cui si articola The Laboratory of the Future sono distribuite:

  • nel Padiglione Centrale ai Giardini, dove sono stati riuniti 16 studi che rappresentano un distillato di force majeure (forza maggiore) della produzione architettonica africana e diasporica.
  • nel complesso dell’Arsenale, con la sezione Dangerous Liaisons (Relazioni Pericolose), 37 partecipanti scelti che lavorano tutti in modo ibrido. Un lavoro che avviene valicando confini disciplinari e geografici e sperimentando nuove forme di partnership e collaborazione.
  • Nel Padiglione centrale e all’Arsenale sono disseminate le opere di 22 practitioner di colore emergenti il cui lavoro offre uno sguardo su chi sarà il probabile architetto del futuro e su quali possano essere i suoi interessi, le sue preoccupazioni e le sue ambizioni.

Questi giovani practitioner africani e diasporici, sono i Guests from the Future (Ospiti dal Futuro). Il loro lavoro si confronta direttamente con i due temi della Mostra, la decolonizzazione e la decarbonizzazione. Fornendo quindi un’istantanea, uno scorcio delle pratiche e delle modalità future di vedere e stare al mondo.

Tutti i partecipanti di questa Biennale Architettura si esprimono dalla posizione estremamente creativa del “sia/che”.

Una condizione propria di chi abita più di un’identità, parla più di una lingua o viene da luoghi a lungo considerati fuori dal centro.

Lokko ha espressamente scelto di qualificare i partecipanti come “practitioners” e non come “architetti”, “urbanisti”, “designer”, “architetti del paesaggio”, “ingegneri” o “accademici”. Questo perchè ritiene che le condizioni dense e complesse dell’Africa e di un mondo in rapida ibridazione richiedano una comprensione diversa e più ampia del termine “architetto”.

All’Arsenale sono anche presentati i Progetti Speciali della Curatrice, che per la prima volta alla Biennale Architettura 2023 è una categoria vasta quanto le altre.

I Progetti Speciali della Curatrice e le Partecipazioni Speciali (il regista Amos Gitai, il poeta-architetto Rhael ‘LionHeart’ Cape Hon Friba e il fotografo James Morris) sono definiti “speciali” per lo stretto legame con la Curatrice e i suoi assistenti. Collaboratori che collaborano alla produzione di opere in categorie specifiche scelte dalla Curatrice a integrazione della Mostra.

Tre di queste categorie, Mnemonica; Cibo ,-  Agricoltura e Cambiamento Climatico – Geografia e Genere, esaminano espressamente il complesso rapporto tra memoria e architettura e tra cambiamento climatico, pratiche territoriali e produzione alimentari.

Per maggiori info sulla Biennale Architettura 2023, visionare il sito ufficiale.

 

Giardini – Arsenale – Forte Marghera

Dal 20 maggio al 30 settembre

  • Tutti i giorni eccetto lunedì : 11.00 – 19.00 (ultimo ingresso: 18.45)

Dal 1° ottobre al 26 novembre

  • Tutti i giorni eccetto lunedì: 10.00 – 18.00 (ultimo ingresso: 17.45)

Aperture straordinarie

  • Tutte le sedi: 22 maggio, 14 agosto, 4 settembre, 16 ottobre, 30 ottobre, 20 novembre  Solo Arsenale fini 20 settembre: venerdì e sabato apertura prolungata fino a ore 20.00  (ultimo ingresso: 19.45)

Sarà aperta al pubblico da sabato 20 maggio a domenica 26 novembre 2023, ai Giardini, all’Arsenale e a Forte Marghera la 18. Mostra Internazionale di Architettura dal titolo The Laboratory of the Future a cura di Lesley Lokko, organizzata dalla Biennale di Venezia.
Lesley Lokko nel 2020 ha fondato ad Accra, in Ghana, l'African Futures Institute, scuola di specializzazione in architettura e piattaforma di eventi pubblici. Nel 2015 aveva fondato la Graduate School of Architecture a Johannesburg. Ha insegnato negli Stati Uniti, in Europa, in Australia e in Africa. Ha ricevuto numerosi premi per il suo contributo all’insegnamento dell’architettura.

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