La Repubblica Bolivariana del Venezuela presenta una proposta in cui è correlata la comprensione della nozione di corpo con l’ecologia della Terra.
La mostra che offre il Padiglione Venezuela ai Giardini della Biennale è, infatti, quasi un’istanza di mediazione tra l’essere umano e il corpo come macrocosmo sempre sconosciuto,
È quello spazio-tempo della geografia umana in cui la persona, la comunità, la coscienza storica, i valori di indipendenza, autodeterminazione nel dibattito di idee e sistemi di mondi si ritrovano e a cui aspira la società.
È quella proiezione dell’essere che, costituita come area della vita più individuale, riproduce le funzioni biologiche e i comportamenti delicati della nostra psiche.
Il Corpo come particolare Microcosmo, attore di vita e cellula di quella trama in cui Esistere è attraversare situazioni, godere o subire l’azione delle circostanze e dei loro effetti, a volte dolorosi.
È spesso equilibrio di lesioni o svantaggi che saggiamente la natura e l’uomo riescono a redimere, ristorando in modo sorprendente funzioni e capacità come la creazione, uno straordinario esempio di recupero e resilienza.
I quattro artisti invitati a rappresentare il loro paese con questa mostra interpretano, ognuno a suo modo, questi temi:
si va da La casa di Palmira, opera di Palmira Correa, che è il corpo che riaffiora giorno dopo giorno nella creazione.
Il corpo è la casa, la sua bottega, la sua ragion d’essere.
Dislessia, invece, opera di Mila Quast e César Vázquez, è l’affettazione psichica e mentre il fotografo Jorge Recio con il suo approccio Eventi di aprile, evidenza come nell’impegno a processi di cambiamento e giustizia sociale, i fatti possono trasformare la vita e sfidare l’essere umano.
La mostra propone quindi l’esplorazione del corpo come presenza che partecipa trasversalmente a quattro livelli.
- Il corpo come metafora e vita, dalla dimensione ecologica della Terra, in una mediazione tra gli esseri umani e il macrocosmo.
- Il corpo sociale nella sua azione politica come Paese, quella dimensione spazio-temporale della geografia umana in cui comunità̀, consapevolezza storica e valori dell’indipendenza vengono meno.
- Il corpo che è tutt’uno con la casa, proiezione del suo essere che replica le funzioni biologiche e i delicati comportamenti della nostra psiche.
- il corpo come microcosmo, attore della vita, talvolta con il suo fardello di ferite che l’essere umano affronta con saggezza per potersi riscattare.