La repubblica del KYRGYZSTAN partecipa per la prima volta all’ Esposizione internazionale d’Arte della Biennale di Venezia proponendo il suo padiglione nazionale alla 59^ edizione in uno spazio esterno ai Giardini e all’Arsenale.
Il Padiglione ha trovato sede all’interno di un suggestivo contesto cantieristico inserito nel network culturale Giudecca Art District sull’isola della Giudecca, a due passi dalla fermata del vaporetto del Redentore.
Per questa prima partecipazione nazionale viene proposto l’artista Firouz Farman-Farmaian, pronipote dell’artista iraniano Monir Shahroudy Farmanfarmaian (1922-2019), che ha esposto alla Biennale di Venezia nel 1958, dove ha ricevuto un leone d’oro per il suo lavoro
L’artista contemporaneo internazionale di origine persiana Firouz Farman-Farmaian ha attinto alla sua eredità tribale condivisa con i nomadi turanici del Kyrgyzstan e alla sua pratica socialmente impegnata per creare un’installazione post-tribale immersiva.
L’artista esplora le esperienze vissute delle moderne comunità nomadi del Kyrgyzstan/Kirghizistan con il, folclore e le tradizioni delle aree del Caucaso e dell’Asia centrale.
Gates of Turan illumina il tessuto stesso dell’identità tribale kyrgyza, tracciando il filo della memoria di un paese moderno fino a una discendenza tribale condivisa.
L’esposizione è quindi un’indagine sulla sostanza immateriale della memoria, condotta mediante la ripresa di cosmogonie arcaiche in un viaggio che attraversa materiali sacri, semiologie derivate e piani spirituali.
L’artista trae ispirazione da ciò̀ che definisce “dislocamento nomade”, il risultato dell’esilio vissuto durante l’infanzia a seguito della rivoluzione islamica iraniana del 1979, che lo ha portato a indagare sul passato tribale del suo clan e, in questo caso, sui vincoli ereditari che lo legano all’Asia centrale, alla cultura kyrgyza, ai miti e all’epica associati all’idea di Tūrān.
Il titolo Gates of Turan/Porte di Turan si riferisce alla parola persiana “Tūrān”, che significa “la terra dei Tur”, una regione storica che comprende l’Uzbekistan moderno, il Kazakistan, il Kyrgyzistan, il Tagikistan, il Turkmenistan e le parti settentrionali dell’Afghanistan e del Pakistan.
I Turani originari erano una tribù nomade iraniana dell’età avestica, e i loro discendenti costituiscono le tribù dell’Asia centrale e dell’Iran.
Per questa mostra Firouz Farman-Farmaian presenta un’installazione multisensoriale che presenta dieci Shirdak tappeti tipici dell’Asia Centrale, cuciti e infeltriti a mano che rappresentano i simboli delle realtà nomadiche dell’antica regione asiatica del Turan.