VENEZIA, 23.04 - 27.11 2022

BIENNALE ARTE 2022

IL LATTE DEI SOGNI

PADIGLIONE KYRGYZSTAN (REPUBBLICA DEL) – Gates of Turan – BIENNALE ARTE 2022

 

Sede

  • Hydro Space, Giudecca Art District – Isola della Giudecca 211/C

Curatore

  • Janet Rady

Commissario

  • Saltanat Abdyldaevna Amanova

Artisti

  • Firouz Farman Farmaian

La repubblica del KYRGYZSTAN partecipa per la prima volta all’ Esposizione internazionale d’Arte della Biennale di Venezia proponendo il suo padiglione nazionale alla 59^ edizione in uno spazio esterno ai Giardini e all’Arsenale.

Il Padiglione ha trovato sede all’interno di un suggestivo contesto cantieristico inserito nel network culturale Giudecca Art District sull’isola della Giudecca, a due passi dalla fermata del vaporetto del Redentore.

Per questa prima partecipazione nazionale viene proposto l’artista Firouz Farman-Farmaian, pronipote dell’artista iraniano Monir Shahroudy Farmanfarmaian (1922-2019), che ha esposto alla Biennale di Venezia nel 1958, dove ha ricevuto un leone d’oro per il suo lavoro

L’artista contemporaneo internazionale di origine persiana Firouz Farman-Farmaian ha attinto alla sua eredità tribale condivisa con i nomadi turanici del Kyrgyzstan e alla sua pratica socialmente impegnata per creare un’installazione post-tribale immersiva.

L’artista esplora le esperienze vissute delle moderne comunità nomadi del Kyrgyzstan/Kirghizistan con il, folclore e le tradizioni delle aree del Caucaso e dell’Asia centrale.

Gates of Turan illumina il tessuto stesso dell’identità tribale kyrgyza, tracciando il filo della memoria di un paese moderno fino a una discendenza tribale condivisa.

L’esposizione è quindi un’indagine sulla sostanza immateriale della memoria, condotta mediante la ripresa di cosmogonie arcaiche in un viaggio che attraversa materiali sacri, semiologie derivate e piani spirituali.

L’artista trae ispirazione da ciò̀ che definisce “dislocamento nomade”, il risultato dell’esilio vissuto durante l’infanzia a seguito della rivoluzione islamica iraniana del 1979, che lo ha portato a indagare sul passato tribale del suo clan e, in questo caso, sui vincoli ereditari che lo legano all’Asia centrale, alla cultura kyrgyza, ai miti e all’epica associati all’idea di Tūrān.

Il titolo Gates of Turan/Porte di Turan si riferisce alla parola persiana “Tūrān”, che significa “la terra dei Tur”, una regione storica che comprende l’Uzbekistan moderno, il Kazakistan, il Kyrgyzistan, il Tagikistan, il Turkmenistan e le parti settentrionali dell’Afghanistan e del Pakistan.

I Turani originari erano una tribù nomade iraniana dell’età avestica, e i loro discendenti costituiscono le tribù dell’Asia centrale e dell’Iran.

Per questa mostra Firouz Farman-Farmaian presenta un’installazione multisensoriale che presenta dieci Shirdak tappeti tipici dell’Asia Centrale, cuciti e infeltriti a mano che rappresentano i simboli delle realtà nomadiche dell’antica regione asiatica del Turan.

 

ORARI DI APERTURA

Giardini e Arsenale

  • dal 23 aprile al 25 settembre, ore 11.00 – 19.00
  • dal 27 settembre al 27 novembre, ore 10.00 – 18.00
  • Chiuso il lunedì (tranne i lunedì 25 aprile, 30 maggio, 27 giugno, 25 luglio, 15 agosto, 5 settembre, 19 settembre, 31 ottobre, 21 novembre)
  • NB: solo sede Arsenale, fino al 25 settembre: venerdì e sabato apertura prolungata fino alle ore 20

 

Padiglione

  • Chiedere allo spazio informazioni su giornate di apertura e orari del Padiglione.

 

INFO

 

La Biennale

 

Organizzazione Padiglione

La 59. Esposizione Internazionale d’Arte si svolge dal 23 aprile al 27 novembre 2022 (pre-apertura 20, 21 e 22 aprile), curata da Cecilia Alemani. “Come prima donna italiana a rivestire questa posizione, mi riprometto di dare voce ad artiste e artisti per realizzare progetti unici che riflettano le loro visioni e la nostra società”, ha dichiarato Alemani. Cecilia Alemani è una curatrice con all’attivo numerose mostre su artisti contemporanei, responsabile e capo curatore di High Line Art, programma di arte pubblica della High Line, il parco urbano sopraelevato di New York, nonché già curatrice del Padiglione Italia alla Biennale Arte 2017.