Il padiglione del Kenya per la partecipazione nazionale alla 59^ mostra Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia ha trovato sede Fabrica 33, antica falegnameria in Calle Larga dei Boteri restaurata come spazio espositivo e abitativo.
Si tratta di un grande volume a pianta rettangolare, in parte soppalcato, con mattoni a vista con vetrate e lucernari dai quali filtra luce naturale.
L’allestimento della mostra dal titolo Exercises in Conversation è stato affidato a quattro artisti, Dickens Otieno (1979), Syowia Kyambi (1979), Wanja Kimani e Kaloki Nyamai (1985).
Gli arazzi di Dickens Otieno utilizzano e attirano l’attenzione sulla potenziale bellezza di oggetti che altrimenti sarebbero liquidati come inutili e scartati.
Syowia Kyambi è un’artista multimediale che usa il corpo femminile come strumento per esprimere il suo messaggio.
Wanja Kimani è un’artista visiva e scrittrice che, attraverso film, tessuti e installazioni, esplora la memoria, i traumi e la fluidità all’interno delle strutture sociali.
Kaloki Nyamai crea opere su tela, tavole, metallo, video e installazioni, che esplorano i parallelismi tra passato e presente.
Le loro opere invitano ad una esplorazione dei rapporti e delle dinamiche che intercorrono tra i partecipanti a una conversazione, l’alternanza di ruoli tra chi parla e chi ascolta, e come questa complessa relazione interessi, influenzi e occupi lo spazio di una narrazione, della storia e della pedagogia.
Fortemente radicate nelle loro rispettive identità̀ e storie, le pratiche individuali degli artisti affrontano la creazione con un uso raffinato del linguaggio e delle forme, superando i limiti concettuali e materiale, all’interno del processo rispondendo alla natura caleidoscopica secondo la quale la contemporaneità̀ keniota continua a essere concepita.