Il Canada si è presentato alla 59^ Mostra Internazionale d’Arte alla Biennale di Venezia con una presenza particolare distribuita tra il padiglione ufficiale ai Giardini della Biennale e lo spazio espositivo del Magazzino del Sale n.5 affacciato sul canale della Giudecca a due passi da Punta della Dogana.
Figura centrale di questa presenza è Stan Douglas che rappresenta ufficialmente il Canada con i progetti di Stan Douglas: 2011 ≠ 1848 ai Giardini della Biennale e ISDN nel magazzino del sale.
Riconosciuto come uno degli artisti più acclamati del Paese e conosciuto all’estero per le sue opere multidisciplinari, film, fotografie e, più recentemente, produzioni teatrali, lavori che spesso riflettono sul potenziale evolutivo racchiuso in momenti storici cruciali.
Stan Douglas è stato invitato alla Biennale già quattro volte, nel 1990, 2001, 2005 e 2019, ma per l’edizione 59 dell’Esposizione Internazionale rappresenta per la prima volta il suo Paese a Venezia.
In mostra ai Giardini, quattro fotografie di grandi dimensioni che rivisitano le proteste e le rivolte del 2011 in quattro località diverse:
– gli assembramenti lungo la Avenue Habib Bourguiba a Tunisi il 12 gennaio 2011, all’inizio della Primavera Araba;
– i postumi della rivolta della Stanley Cup a Vancouver il 15 giugno 2011;
– gli scontri tra i giovani e la polizia nel quartiere londinese di Hackney il 9 agosto 2011, durante le rivolte londinesi;
– la repressione dei manifestanti del movimento Occupy Wall Street sul ponte di Brooklyn a New York, il 1° ottobre 2011.
Presentate come avvincenti e accurate documentazioni di situazioni reali, le fotografie ibride-documentarie di Douglas sono in realtà meticolose ricostruzioni che parlano della storia – compreso il passato più recente – come di un’entità inseparabile dalle forme mediate della sua rivisitazione.
Come suggerisce il titolo della mostra, 2011 ≠ 1848 traccia un confronto tra gli eventi del 2011 e quelli del 1848, anno in cui la sollevazione politica nel continente europeo ha visto la nascita di un’alleanza fra le classi medie e operaie nella lotta comune contro la mancanza di libertà democratiche, le restrizioni della stampa, e il continuo predominio di un’élite aristocratica.
Ciò che distingue i due momenti è che alla limitazione europea dei fatti del 1848 si contrappone la dimensione globale dei fatti del 201.
Nei Magazzini del Sale Douglas propone una videoinstallazione a due canali che esplora il concetto della musica vista come forma di resistenza culturale.
ISDN propone un resoconto romanzato dei rapper Grime e Mahraganat che si scambiano ritmi e testi, utilizzando apparecchiature rimediate nel contesto di studi di registrazione improvvisati rispettivamente a Londra e al Cairo.