Per il suo padiglione alla 59^ edizione della Biennale Arte di Venezia, il Belgio si affida a Francis Alys, un artista che non è nuovo alla manifestazione veneziana.
Nato ad Anversa nel 1959 Francis Alys vive da tempo a Città del Messico.
L’artista conosce bene Venezia per aver trascorso da giovane un periodo di studio all’Università IUAV e poi aver partecipato a diverse edizioni della Biennale, nel padiglione nazionale del Belgio, nel 1999, 2001 e 2007, e nel padiglione dell’Iraq, nel 2017.
La ricerca artistica di Alys prevede l’utilizzo di diversi media: video, fotografia, performance, installazioni ambientali che usa alternativamente a secondo dei temi che intende affrontare.
Il suo è un lavoro di documentazione ed elaborazione estetica di eventi di rilevanza storica come pure di fatti di vita quotidiana, nei quali egli guarda ai momenti di contatto o di contrasto, attento in particolare alle aree marginali e di frattura nella società.
Per il Padiglione del Belgio Alys è stato scelto a seguito di una selezione tra una rosa di sei artisti.
Per il padiglione del Belgio Alys affronta argomenti simili a quelli che aveva affrontato nel 2017 per il Padiglione dell’Iraq, quando aveva esposto un’opera su un campo di profughi.
Ha realizzato con un nuovo lavoro sviluppato dal suo video Children Games #19: Haram Soccer, dedicato ai bambini iracheni che praticano uno sport vietato dall’ISIS.
Un lavoro in cui egli esprime la sua riflessione sul valore dell’arte: “L’arte è solo un mezzo con cui trascendere la catastrofe della guerra?”