- Sede: Giardini della Biennale
- Curatori: PROLOG +1 (Mirabela Jurczenko, Bartosz Kowal, Wojciech Mazan, Bartłomiej Poteralski, Rafał Śliwa, Robert Witczak)
- Espositori: Atelier Fanelsa, GUBAHÁMORI + Filip + László Demeter, KOSMOS Architects, Rural Office for Architecture, RZUT, Traumnovelle, Jan Domicz, Michał Sierakowski, Paweł Starzec, Wiktoria Wojciechowska, Patrycja Wojtas
Il Padiglione
I curatori del padiglione polacco hanno cercato fuori dalla città le risposte alla domanda How will we live together?
La mostra individua nella campagna un oggetto di ricerca indipendente, un prodotto degli espliciti esperimenti sociali e spaziali condotti dagli stati.
E si fa riferimento a stati dell’area ex sovietica.
A grandi linee, il progetto si incentra sulla campagna europea post-socialista e sull’incidenza della campagna nella vita non solo economica ma anche sociale e culturale di un paese come la Polonia, in cui il 93% del territorio è considerato rurale.
Viene indagato il rapporto dell’uomo con la campagna nella nuova realtà post-socialista.
L’attenzione è oggi rivolta in particolare al contesto di una crisi climatica in corso, di una migrazione interna verso la campagna e di una legislazione urbanistica problematica
Spesso la campagna viene percepita attraverso immagini semplificate e stereotipate, come l’ultimo paradiso, luogo dov’è ancora possibile resistere ai danni della civilizzazione, o come un elemento invisibile del paesaggio.
In realtà però la campagna è sempre meno una garanzia di autonomia e fuga dalla città e sempre più spesso si riempie di magazzini, aziende agricole, tangenziali e capannoni senza dei quali la vita nelle grandi città sarebbe impossibile.
Con queste premesse il padiglione della Polonia affronta allora la riflessione su “I problemi in Paradiso” e propone di spostare il dibattito verso la campagna alla ricerca di soluzioni e opportunità possibili attraverso la reintroduzione dell’idea di bene comune.