VENEZIA
BIENNALE ARCHITETTURA 2021

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Padiglione ESTONIA “Square! positively shrinking” – Biennale Architettura 2021

Grandi spazi pubblici costituisce un notevole esempio di intervento nelle aree urbane in fase di spopolamento

Padiglione ESTONIA “Square! positively shrinking” – Biennale Architettura 2021

 

 

  • Sede: Arsenale
  • Commissario: Raul Järg, Director Estonian Centre for Architecture
  • Curatori: Jiří Tintěra, Garri Raagmaa, Kalle Vellevoog, Martin Pedanik, Paulina Pähn
  • Espositori: Mari Rass, Ott Alver, Alvin Järving, Kaidi Põder, Helen Rebane, Egon Metusala, Kaie Kuldkepp, Liis Uustal, Vilve Enno, Gianfranco Franchi, Chiara Tesi, Rea Sepping; Siiri Vallner, Indrek Peil, Villem Tomiste; Häli-Ann Tooms, Mari-Liis Männik; Ülle Maiste, Diana Taalfeld, Anne Saarniit, Roomet Helbre, Taavi Kuningas; Risto Parve, Kai Süda; Liisa Hirsch, Patrick Tubin McGinley; Anna Hints, Joosep Matjus, Ants Tammik, Tushar Prakash, Urmas Reisberg, Kairid Laks

 

Il Padiglione

Il padiglione dell’Estonia per Biennale Architettura 2021 esplora il ruolo dello spazio urbano di alta qualità per migliorare la prospettiva di sviluppo futuro delle comunità a fronte del fenomeno dello spopolamento delle piccole città.

La mostra Square! positively shrinking intende proporre attività dell’architettura capaci di riqualificare l’ambiente urbano con particolare attenzione al ruolo delle piazze centrali nell’ambito del programma “Grandi Spazi Pubblici”.

Il fenomeno della contrazione delle città è diffuso in modo particolare nell’Europa dell’Est post-socialista, a seguito dei cambiamenti fondamentali della transizione nel 1989/1991,

L’influenza dei processi di urbanizzazione sulle comunità locali è spesso più forte di quella dell’emigrazione o dei bassi tassi di natalità.

Significativo è che 45 città estoni su 47 e le relative comunità hanno perso parte della loro popolazione dal 2000.

I segni più visibili di questo fenomeno è il crescente numero di locali sfitti e di aree dismesse urbane, la sempre minore qualità degli edifici residenziali, non ristrutturati e sempre meno attraenti.

 

 

Non è possibile non riflettere sul fatto che lo spazio urbano si sempre più povero con edifici abbandonati e sottoutilizzati.

Tutto questo ha un innegabile effetto negativo sull’atteggiamento dei residenti nei confronti della loro casa.

Possono perdere l’orgoglio e riporre la lealtà verso la loro città e questo, a sua volta, porta a una mancanza di iniziativa per migliorarla.

Il padiglione dell’Estonia pone quindi l’accento sulle politiche che i comuni devono attivare, con l’aiuto degli architetti, per ridare attrattività alla città.

Questo passa attraverso iniziative di demolizioni di edifici, politica abitativa attiva, restauro di edifici storici e rivitalizzazione dello spazio urbano.

La mostra “Square! positively shrinking” si concentra sul primo e l’ultimo di questi interventi: demolizione di edifici e rilancio dello spazio urbano.

 

 

 

 

TEAM CURATORIALE

Jiří Tintěra (Estonia, 1981), è un architetto estone di origine ceca. Lavora come architetto comunale nella città di Valga e docente universitario presso il Tartu College della Tallinn University of Technology. Ha conseguito un master in architettura e ingegneria edile alla Czech Technical University in Prague (2007) e un dottorato presso la Tallinn University of Technology (2019). La sua ricerca si concentra sullo spazio urbano nelle shrinking cities.

 

Garri Raagmaa (Estonia, 1966), ha un dottorato di ricerca in Geografia umana e ha pubblicato quattro libri e oltre 70 lavori sulla pianificazione e lo sviluppo regionali incentrati su questioni regionali di innovazione, imprenditorialità, identità e leadership. Ha insegnato pianificazione regionale, geografia economica e sistemi di innovazione regionale in diverse università nordiche e baltiche. Dal 1992 è anche consulente per lo sviluppo locale/regionale. Garri Raagmaa è un rappresentante nazionale della Regional Studies Association e della Association of European Schools of planning, nonché un membro della Association of Estonian Planners e della Estonian Economic Association.

 

Kalle Vellevoog (Estonia, 1963), è un rinomato architetto estone. Si è laureato presso lo State Art Institute of the Estonian SSR (oggi Estonian Academy of Arts) nel 1986. Dal 1986 al 1990 Kalle Vellevoog ha lavorato nell’ufficio di Tallinn dello studio sovietico di design Tsentrosojuz Projekt e dal 1990 presso lo studio di architettura JVR OÜ. Tra le sue opere più importanti ci sono il Memoriale per le vittime del comunismo di Tallinn, vincitore degli International Architecture Awards 2019, l’area residenziale di via Seedri a Pärnu e diversi edifici residenziali a Tallinn. È stato uno dei curatori della mostra 100 MAJA / HOUSES, il progetto presentato dall’Estonia alla XII Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia nel 2010.

 

Martin Pedanik (Estonia, 1974), è un graphic designer e artista che lavora principalmente su progetti culturali e in ambito pubblico. È il capo progettista della Terra Nova Press con base a New York e membro del gruppo di ricerca Louis Kahn di Tallinn. Martin Pedanik è stato co-fondatore e graphic designer del teatro d’avanguardia NO99 a Tallinn dal 2005 fino alla chiusura nel 2019, ed è stato co-creatore del padiglione estone alla XII Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia nel 2010.

 

Paulina PähnEstonia, 1993), è un giovane architetto estone. Si è laureata alla Estonian Academy of Arts nel 2018. Nella sua tesi di laurea, ha studiato il concetto di densità e intensità urbana nel contesto di una città resiliente. Dal 2017 lavora per l’ufficio di architettura JVR.

ORARI DI APERTURA

MAR – DOM

22/05 > 31/07

  • 11.00 – 19.00

01/08 > 21/11

  • 10.00 – 18.00

INFO

La Biennale

 

Settore arte e architettura

  • 041 5218711
  • aav@labiennale.org

 

Ufficio Stampa

 

Sito del Padiglione

La 17. Mostra Internazionale di Architettura si tiene dal 22 maggio al 21 novembre 2021, curata dall’architetto, docente e ricercatore Hashim Sarkis. “In un contesto di divisioni politiche acutizzate e disuguaglianze economiche crescenti, chiediamo agli architetti di immaginare spazi in cui possiamo vivere generosamente insieme”, ha commentato Sarkis.