- Sede: Palazzo Ca’ Zenobio degli Armeni, Dorsoduro 2596
- Commissario: Tina Chakarian
- Curatori: Allen Sayegh (Vosguerichian)
- Espositori: INVIVIA e Storaket Architectural Studio
Il Padiglione
Per predisporre il padiglione nazionale alla diciassettesima edizione della Biennale Architettura l’Armenia ha invitato gli armeni di tutto il mondo a inviare foto/video/arte/storie di un oggetto domestico o di spazi della propria casa che trasmettano le qualità intangibili dell’essere armeno.
Gli architetti armeni sono stati inoltre incoraggiati a presentare modelli 3D di oggetti domestici o spazi con cui hanno familiarità, o degli elementi architettonici di queste case armene.
L’Armenia ha una lunga storia nell’affrontare il tema del vivere insieme, mantenendo connessioni attraverso il tempo e la distanza.
Durante la diaspora, milioni di armeni si sono diffusi in tutto il mondo, adattandosi a nuovi contesti socio-culturali e arricchendo quelli esistenti, mantenendo forti rapporti con la terraferma.
Il padiglione ha cercato quindi di tradurre questa esigenza e capacità umana di interazione sia come individui che come comunità, in un contesto locale e globale in continua evoluzione.
Non è mancate, nella ideazione e preparazione del Padiglione, la presa d’atto che stanno emergendo nuovi tipi di interazioni umane, che mescolano il digitale e il fisico e sconvolgono i confini territoriali e culturali.
Dopo le grandi trasformazioni forzate – dagli sfollamenti dovuti a guerre e migrazioni della diaspora, ai blocchi provocati dalle pandemie – le persone imparano a vivere insieme in modi nuovi, dimostrando notevole adattabilità e ingegnosità.
Il Padiglione armeno incoraggia i visitatori a esplorare questi diversi aspetti dell’interazione umana, attraverso il digitale e il fisico, il locale e il globale, l’individuo e il multiculturale.