Ruth Beraha IO DI TE NON MI STANCO

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- DATA FINE: 06/11/2021

- LUOGO: MILANO – NContemporary

- INDIRIZZO: Via Lulli, 5

- TEL: +39 3493173687

Nell’arte di Ruth Beraha si crea un rapporto dinamico tra opera e spettatore in cui il pubblico può essere soggetto guardante e al tempo stesso anche oggetto guardato.

Ruth Beraha IO DI TE NON MI STANCO

 

 

Io di te non mi stanco” è la prima mostra personale di Ruth Beraha (Milano 1986,) negli spazi di Ncontemporary a Milano, nuovo capitolo di una più ampia ricerca dell’artista che indaga l’iconoclastia e il rifiuto dell’immagine attraverso processi narrativi di fiction.

Lavori di Ruth Beraha sono stati recentemente esposti alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino; alla Mimosa House di Londra; al Museo MUFOCO di Cinisello Balsamo; alle Gallerie delle Prigioni di Treviso; al Museo della città di Livorno; al Museo MAMbo di Bologna; al Museo Ca’ Rezzonico di Venezia; al Pirelli HangarBicocca di Milano.

Io di te non mi stanco” presenta Visionarie (2021), un ciclo di sculture a forma di occhi realizzate in ceramica dipinta a mano, insieme a un’installazione sonora intitolata Mia cara (2021).

La riflessione sulle logiche iconoclaste si concentra e restringe, focalizzandosi sulla grammatica minima del processo di visione.

I bulbi oculari, privati dei corpi dei loro soggetti, dominano le pareti dello spazio.

Sono semplici organi dell’apparato visivo, ma la funzione che evocano non si esplica unicamente nell’esercizio della vista.

Gli occhi innescano piuttosto una dinamica di interazione con lo spettatore.

Sembra quasi che siano loro a guardare i pubblici e con questa azione a renderli immagini.

L’atto del guardare o del difendersi dallo sguardo in “Io di te non mi stanco” implica allora una fitta e invisibile rete di rapporti di potere.

Lo spettatore-immagine della mostra non è chiamato solo a guardare, ma a guardare qualcosa da cui è guardato, a contro-guardare.

Il confronto e il conflitto visivo del contro-sguardo permettono così di accogliere o rifiutare la propria assimilazione a immagine, e di interrogarsi sulla negoziazione dei termini che producono il grado zero della costruzione di un soggetto.

Le Visionarie sono infatti veicoli dello sguardo, dispositivi di produzione di soggettività̀ che stabiliscono un rapporto dinamico di potere tra soggetto guardante e oggetto guardato o tra soggetto guardato e oggetto guardante.

ORARI DI APERTURA

  • Mercoledì > sabato 15.00 – 20.00 e su appuntamento

INFO

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