In questo omaggio a Zanzotto, poeta veneto del paesaggio, uno dei grandi poeti italiani del secondo Novecento, Riccarda trascrive quasi integralmente il testo di una sua poesia
Riccarda Bianco: “OMAGGIO A ZANZOTTO 2”
L’opera
“Omaggio a Zanzotto 2”
- L’opera fa parte della serie MEDIEVALIA
- Supporto: tela 30×60
- Tecnica pittura acrilica e mordente
- Anno 2015
Nel corso delle sue sperimentazioni calligrafiche, Riccarda Bianco si è dedicata nel 2015 alla scrittura, riconoscendo al segno grafico delle lettere non solo il significato di trasmettere un pensiero, ma anche un autonomo valore comunicativo.
La serie è stata denominata Medievalia per la prevalenza, nella ricerca, dei caratteri della scrittura presente in manoscritti antichi, interpretati in modo personale.
Tra le opere di quel periodo Riccarda Bianco ha voluto rendere in immagine le parole dei poeti, dando alla poesia quella forza comunicativa che nell’arte sanno spesso dare il segno e la forma.
In questo omaggio a Zanzotto, poeta veneto del paesaggio, considerato uno dei grandi poeti italiani del secondo Novecento, Riccarda trascrive quasi integralmente il testo di una sua poesia.
TESTO della poesia
(la parte trascritta, senza rispetto del procedere dei versi, è indicata in corsivo)*:
E tutte le cose a me intorno
colgo precorse nell’esistere.
Tìepido verde il nitore dei giornì
occulta, molle li irrora,
d’ìnsetti e uccelli s’agita e scintilla.
Tutto è pieno e sconvolto,
tutto, oscuro, trionfa e si prostra.
Anche per te, mio linguaggio, favilla
e traversia, per sconsolato sonno
per errori e deliqui
per pigri zie profonde inaccessibili,
che ti formasti corrotto e assoluto.
Anche tu mio brevissimo nitore
di cellule mentali, tronco alone
di gridi e di pensieri
imprevisti ed eterni.
Ed esanime il palpito dei frutti
e delle selve e della seta e dei
rivelati capelli di Diana,
del suo felice dolcissimo sesso,
e, agra e vivida, l’arsura .
che all’unghie s’intromette ed *(alle biade
pronte a ferire,
e il mai tacente il mai convinto cuore,
tutto è ricco e perduto
morto e insorgente
tuttavia nella luce
nella mia vana chiarità d’idea).
- LUOGO: Collezione Dorigo Caorle
- N°: 242 catalogo generale (Medievalia)