Una grande mostra dedicata al Futurismo italiano e al suo ideatore Marinetti.
Marinetti en het futurisme. Manifest voor een nieuwe (Marinetti e il Futurismo. Manifesto per un mondo nuovo)
ENSCHEDE (Olanda) – Rijksmuseum Twenthe Lasondersingel 129|7514 BP Enschede
Dal 25/09/2022 al 19/02/2023
Il Rijksmuseum Twenthe è un museo fondato nel 1927 dal barone dell’industria tessile Jan Bernard Van Heek, il quale donò la propria collezione privata e l’edificio del museo al governo, rendendolo così un museo nazionale con sette secoli di arte, dal Medioevo ai giorni nostri.
Il museo si è dato oggi la missione di dare all’arte un palcoscenico per stupire il mondo, stupire e generare nuove intuizioni.
Poiché l’arte non è vincolata da regole, il museo è in grado di creare combinazioni sorprendenti da cui emergono nuove prospettive.
Questo è anche il ruolo delle mostre temporanee organizzate dal Museo e tra queste, dal 25 settembre 2022, Marinetti en het futurisme. Manifest voor een nieuwe (Marinetti e il Futurismo. Manifesto per un mondo nuovo), mostra con la quale il Rijksmuseum Twenthe segue lo sviluppo artistico del Futurismo attraverso il suo leader carismatico Marinetti.
Il 20 febbraio 1909, il poeta italiano Filippo Tommaso Marinetti inaugurò una nuova era artistica con il suo manifesto futurista sul quotidiano francese Le Figaro.
Nel manifesto i firmatari esaltano le idee di velocità, futuro, aggressività e attivismo, con risoluto rifiuto del passato.
Questi principi attirarono molti giovani artisti e intellettuali, tanto che rapidamente Marinetti raccolse attorno a sé un gruppo di giovani futuristi.
Nei tre decenni successivi, i futuristi usano la loro immaginazione per plasmare un futuro radicalmente nuovo.
Oggi il futurismo non è solo un’avanguardia artistica, ma per molti è anche indissolubilmente legato al fascismo.
Marinetti è visto come un seguace di Mussolini ma, guardando dentro la sua vita, è possibile cogliere la storia di un uomo che oscilla tra i suoi ideali e la realtà.
Per mantenere vivo il suo movimento, egli navigò infatti tra il fascismo e i suoi ideali rivoluzionari.
A volte era schietto pro o contro, spesso invece era alla ricerca pragmatica della strada giusta per il suo nuovo mondo sognato, che in realtà si rivela molto più complesso di quanto immaginato.