Un inedito e affascinante incontro tra l’arte romana e l’arte contemporanea nelle sale del Museo archeologico di Padova.
GIULIANA NATALI. Nuovo Eden
Nella sala dei Mosaici del Museo eremitani dal 10 settembre il visitatore può godere di un inedito e affascinante incontro tra l’arte romana e l’arte contemporanea.
Dal 10 settembre infatti quattro grandi corolle di fiori e due animali realizzati in lana da Giuliana Natali sostano, come in un recinto fuori dal tempo, sui preziosi mosaici romani custoditi nel museo archeologico nella mostra Nuovo Eden, curata da Stefano Annibaletto e Francesca Veronese.
Nata nel 1951 a Castel d’Ario la mantovana Giuliana Natali esordisce come artista nel 1986 trovandosi in alcuni casi a fianco di artisti storici come Enrico Baj come di creare eventi con artisti di area Fluxus di Colonia.
La sua arte sempre orientata verso concetti filosofici come l’ossimoro, si avvicina gradatamente ad una astrazione di gusto orientale, geometrico, che ha origini dall’architettura.
Si tratta di forme tridimensionali che contrastano con la leggerezza e la fragilità del materiale usato, la carta, che l’artista propone in forme traforate o altre in cui la carta è intrecciata come un tessuto.
Nella mostra al Museo archeologico di Padova, evocando misteriose esistenze di un nuovo paradiso terrestre, conseguente all’estinzione del genere umano, Giuliana Natali introduce tra i reperti più antichi una ipotetica visione del futuro che è forse, nella sua perturbante circolarità, solamente un ritorno alle origini.
Le strutture arrotondate e i materiali soffici celano la resistenza ostile di queste forme di vita sopravvissute a condizioni ambientali divenute insostenibili.