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"Occorrono uomini creativi" (Gianni Rodari)

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Angelo Tabaro

La Machina vasariana

Nella seconda metà del ‘500 fu creato, a Bordo Marengo, il complesso monumentale del convento di Santa Croce e Ognissanti per il volere di Antonio Ghisleri

La Machina vasariana

 

La machina vasariana
Foto a sinistra
Giorgio Vasari (e Jacopo Zucchi?): Studio preparatorio per la macchina d’altare di Bosco Marengo, 1567, inchiostro su carta. Parigi Musée du Luvre Cabinet des Dessins.
Foto a destra
Ricostruzione in 3D della Macchina Vasariana basata sul disegno del Louvre, realizzata dal Laboratorio di Visione Artificiale dell’Università di Pavia con la tecnologia QuickTime VR.
Fonte: linelab.eu.

 

Nel 1504 nasceva a Borgo Marengo, piccolo comune piemontese in provincia di Alessandria, Antonio Ghisleri, assunto al soglio pontificio nel 1566 con il nome di Pio V.

Per manifestare la sua vicinanza al paese natale per sua volontà a Bosco Marengo è stato edificato nella seconda metà del ‘500 il complesso monumentale del convento di Santa Croce e Ognissanti.

Si tratta di un’opera maestosa alla cui realizzazione parteciparono architetti e artisti della corte papale di quel tempo e ciò ne fa un unicum nel panorama storico artistico piemontese.

La Machina vasariana. Anche Giorgio Vasari fu chiamato a collaborare con l’incarico di progettare il grandioso altare della Chiesa.

Vasari lavorò a Firenze tra il 1567 e il 1569 e inviò i dipinti a Bosco Marengo, con imbarco da Pisa a Genova.

Nel frattempo, a Bosco Marengo all’interno della Chiesa e sul disegno di Vasari stesso, fu realizzata la monumentale struttura dell’altare ad opera del fiorentino Giovanni Gargioli.

Così Vasari stesso nelle Vite, descrive questa sua opera: … un machina grandissima quasi a guisa d’arco trionfale, con due tavole grandi, una dinanzi et una di dietro, et in pezzi minori circa trenta storie piene di molte figure che tutte sono a bonissimo termine condotte.

La tavola principale del Giudizio Universale è firmata da Giorgio Vasari mentre le altre tavole sono attribuite a pittori della sua bottega, tra cui Francesco Morandini detto “Il Poppi”, Jacopo Zucchi e Giovanni Battista Naldini.

Il maestoso altare maggiore è stato smembrato nel 1710 per allestire l’attuale altare marmoreo, ma per fortuna sono state recuperate pressoché tutte le tavole realizzate da Vasari e dalla sua “bottega”.

La tavola principale con la rappresentazione del Giudizio Universale è conservata nell’abside della chiesa assieme ad altre due tavole con Santi Domenicani, i restanti quadri sono esposti nel museo attiguo.

Purtroppo per lungo tempo l’insieme del Complesso, chiesa e convento, ha conosciuto un lungo stato di abbandono.

Dopo quasi due secoli di degrado in cui il complesso, dopo la soppressione dell’ordine domenicano, finì per diventare sede di un riformatorio, impegnativi interventi di restauro condotti a partire dalla fine del XX secolo hanno restituito alla chiesa e al convento l’immagine di un grandioso monumento della Controriforma.

E’ stato approvato un progetto per un nuovo museo per il complesso monumentale di Santa Croce che prevede di unire la chiesa e il museo in un unico percorso tra opere e multimedialità, per raccontare il progetto di Pio V e inserire il complesso in una rete territoriale.

L’obiettivo principale degli interventi eseguiti dal 2019 è stato quello di restituire al pubblico il godimento di una delle presenze più singolari e significative del panorama architettonico e storico-artistico del Piemonte che custodisce al suo interno presenze decorative di inestimabile valore storico-artistico.

Tra gli obiettivi in evidenza c’è quello di riallestire la sala dedicata alla “machina d’altare” vasariana con una soluzione planimetrica di migliore valorizzazione dei dipinti nel loro insieme.

Non è la piena restituzione dell’altare secondo il progetto e con i dipinti vasariani come furono pensati e nel luogo in cui furono realizzati nel ‘500 ma è comunque una soluzione che permette al visitatore di comprendere l’unitarietà della Machina d’altare attraversando una proiezione immersiva con un commento sonoro, che anticipa la visione delle opere originali, restituendo il senso di stupore e meraviglia che il fedele doveva provare davanti alla spettacolare invenzione vasariana.

 

Focus cultura è la nuova sezione di Pikasus ArteNews che invita alla riflessione sul valore dell’arte, in tutte le forme espressive del pensiero e della creatività umana. Focus indaga il ruolo e il contributo fondamentale dell’arte per uno sviluppo equilibrato, sostenibile e “umano” della società. Le materie saranno le più varie, dalla presentazione di riviste specializzate anche di nicchia, alla recensione di libri, ad ogni altra iniziativa che nasca da donne e uomini creativi ispirati e capaci di formulare ipotesi coraggiose per il bene comune

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