Una mostra molto provocante presenta a Rovereto gli eccessi dell’immaginario erotico ispirato alla filosofia scellerata di Klossowski, e alle sue assonanze con artisti a lui contemporanei.
Arte e Eros Klossowski, Molinier, Bellmer, Rama
Concepito con l’idea di polo culturale più che museo tradizionale, il Mart di Rovereto, con il suo edificio progettato da Mario Botta, è un vero e proprio ‘paesaggio contemporaneo’.
Da un’idea del suo presidente Vittorio Sgarbi e di Massimo Minini, il Mart ospita dal 1° luglio la mostra Arte e Eros. Klossowski, Molinier, Bellmer, Rama, a cura di Denis Isaia.
La mostra prende le mosse da un importante nucleo di disegni di Pierre Klossowski (1905 – 2001), fratello del pittore Balthus e protagonista del pensiero degli anni Sessanta, in particolare della rilettura dell’opera del Marchese De Sade.
Focalizzate sull’immaginario erotico, le scene raffigurate dall’artista si oppongono a ogni bontà e sono la visualizzazione più diretta dell’insubordinazione della logica, che abbandona la ragionevolezza per dedicarsi alla coltivazione metodica e organizzata della propria perversione.
L’opera grafica di Klossowski sostiene una “filosofia scellerata” che si definisce attorno a impulsi sessuali onnivori e implacabili, i suoi personaggi sono rapiti da una condotta anomala e irriverente nei confronti della ragione, che si rivolge senza remora a uno sconfinamento del pensiero oltre i dettami della convenzione.
A partire dal potere creativo e curativo della trasgressione in opposizione al potere normativo della ragione, la mostra si addentra in due assonanze sadiane instaurando un dialogo tra l’opera di Klossowski, quella di Carol Rama (1918-2015), di Hans Bellmer (1902-1975) e di Pierre Molinier(1900-1976).