Antony Gormley è uno dei più rinomati artisti contemporanei per le sue sculture, installazioni e opere d’arte pubblica che indagano il rapporto tra il corpo umano e lo spazio.
ANTONY GORMLEY. ‘Body space time’
Galleria Continua è stata fondata nel 1990 da Mario Cristiani, Lorenzo Fiaschi e Maurizio Rigillo, con l’intento di dare continuità all’arte contemporanea in un paesaggio ricco dei segni dell’arte antica.
Occupando un ex cinema nella storica cittadina toscana di San Gimignano, Galleria Continua si è affermata e ha prosperato in un luogo del tutto inaspettato in una città ricca di storia, senza tempo e magnifica.
Dal 2004 Galleria Continua ha iniziato ad espandersi, con nuove sedi che l’hanno resa una delle più interessanti e importanti gallerie d’arte italiane a livello internazionale.
La prima sede estera è stata Pechino, in Cina, seguita nel 2007 da Les Moulins, nella campagna parigina, poi l’Avana a Cuba nel 2015 e nel 2020 da Roma, San Paolo in Brasile e Parigi.
Dal 28 aprile 2022 la sede storica di san Gimignano ospita una nuova mostra personale dell’artista britannico Antony Gormley (Londra 1950).
Antony Gormley è affermato a livello internazionale per le sue sculture, installazioni e opere d’arte pubblica che indagano il rapporto tra il corpo umano e lo spazio.
Il suo lavoro ha sviluppato il potenziale aperto dalla scultura a partire dagli anni sessanta del secolo scorso attraverso un impegno critico sia con il proprio corpo che con quello degli altri affrontando questioni fondamentali relative alla posizione degli esseri umani in rapporto con la natura e il cosmo.
La mostra, dal titolo Body Space Time, si colloca in continuità con questo suo lavoro di ricerca sul corpo come luogo e sulla strutturazione dello spazio attraverso opere che richiamano i corpi degli spettatori e il loro movimento attraverso la galleria.
La mostra giustappone la massa e lo spazio ricorrendo all’idioma del corpo, a cominciare da SPACE, una nuvola saldamente ancorata alla terra formata da un reticolo di elementi interconnessi di acciaio inossidabile in dialogo con BODY, un cubo in ferro massiccio fresato del peso di due tonnellate.
Al centro dell’esposizione è collocata FRAME II, una struttura corpo-spazio delle dimensioni di una casa, composta da telai di alluminio interconnessi, concepita per essere vista dalla platea e dalla balconata del vecchio cinema oggi trasformato in spazio della galleria.
In contrasto, un ammasso audace e pesante di Blockworks in ghisa sarà̀ custodito nelle anguste cantine labirintiche del palazzo trecentesco.
Il percorso espositivo si fa teatro di un’interazione tra fisso e mobile, aperto e chiuso, massa e spazio ove elemento centrale è il ferro, materiale che si esprime nel suo magnetismo e nella gravità, qualità̀ comuni a tutti i corpi nello spazio.