Alfonso Fratteggiani usa nei suoi monocromi una polvere finissima che applica su lastre di pietra, creando un effetto luministico e cromatico particolarmente intenso
Alfonso Fratteggiani Bianchi. Da Biumo all’Etna
La galleria Massimo Ligreggi, fondata a Catania nel 2011 dispone dal 2019 di un nuovo spazio arte con “Una scuderia di artisti contemporanei dove l’arte non ha età” come ama definirlo lo stesso Ligreggi.
Dal 15 ottobre la galleria ospita la mostra personale di Alfonso Fratteggiani Bianchi dal titolo Da Biumo all’Etna.
Nato a Pieve Caina nel 1952 Fratteggiani Bianchi è cresciuto in Umbria, cominciando la carriera artistica negli anni Novanta.
Ha la fortuna di essere scoperto dal noto collezionista Giuseppe Panza che ne compra alcuni quadri e ne valorizza l’opera.
Noto per i suoi monocromi, Fratteggiani Bianchi si concentra sul colore che, in forma di pigmento in polvere, viene applicato a mano, senza uso di collanti, sulla pietra serena.
Non è certamente il primo a sperimentare il monocromo, tuttavia tutta personale è la sua tecnica di esecuzione.
Il suo è decisamente uno strano modo di dipingere senza una tela o una superficie di legno o di metallo, senza pennello o spatola, senza uno spruzzatore per applicare la pittura.
La polvere finissima che egli applica su lastre di pietra non ha consistenza e vola via al minimo soffio.
Questa particolare innovazione crea però un effetto luministico e cromatico particolarmente intenso che ha fatto apprezzare la sua opera da collezionisti raffinati come Giuseppe Panza e dal mercato.