Accanto alla grande mostra di Henri Cartier-Bresson, Palazzo Grazzi ospita l’artista egiziano Youssef Nabil con le sue foto oscillanti tra ironia e omaggio alla trdizione

Youssef Nabil. Once Upon a Dream

In contemporanea con la mostra del Maestro del Fotogiornalismo del XX secolo Henri Cartier Bresso, la Fondazione Pinault presenta in Palazzo Grassi la mostra Youssef Nabil :Once Upon a Dream.

Lo stesso giorno di quella di Cartier-Bresson che occupa il piano nobile del palazzo , si dovava inaugurare anche questa mostra del quasi cinquantenne fotografo Egiziano Youssef Nabil ,classe 1972.

(*)La mostra avrebbe dovuto inaugurarsi il 22 marzo ma, per le norme di contenimento del COVID-19, è stata rinviata a data da destinarsi.

Tuttavia la durata della mostra fino al 21 gennaio 2021 fa ben sperare che chi sia per gli amanti la possibilità di visitarla

Fotografo d’atmosfere Nabil usa spesso vecchie cartoline che ritocca quasi a voler dare nuova e autonoma vita alle immagini raffigurate.

In altri casi egli crea situazioni particolari per realizzare autoritratti straordinari come quello che lo vede agli Uffizi disteso di fronte alla Primavera del Botticelli.

Tuttavia La ricerca dei reperti identitari, le preoccupazioni ideologiche, sociali e politiche del XXI secolo, la malinconia di un passato lontano sono i soggetti che Nabil predilige nella sua ricerca artistica.

L’esposizione offre la possibilità al visitatore di conoscere la carriera dell’artista attraverso sezioni tematiche che riproducono i suoi primi lavori fino alle opere più recenti.

Diverse sono le opere che, partendo da foto di manifesti dei film che popolavano le strade de Il Cairo e dipinte a mano da Youssef Nabil restituiscono la suggestione di un Egitto leggendario tra simbolismo e astrazione.         ,

Ad arricchire il percorso la produzione video di Nabil con i suoi tre video Arabian Happy Ending, I Saved My Belly Dancer e You Never Left.