A Trento una personale di Wainer Vaccari, autore figurativo che segue un mondo di immagini surreali, sospeso tra realtà e sogno.
Wainer Vaccari. Certezze soggettive
La Galleria Civica di Trento propone dal 20 novembre la mostra Wainer Vaccari. Certezze soggettive, nata da un’idea di Vittorio Sgarbi e curata da Gabriele Lorenzoni.
Wainer Vaccari, nato a Modena nel 1949, esordisce negli anni Settanta esponendo in gallerie private della sua città.
Nel 1984 Vaccari partecipa a due importanti mostre collettive curate da Achille Bonito Oliva: La scuola di Atene ad Acireale e la Biennale Trigon di Graz.
Da allora si fa conoscere per la sua intensa attività di pittore, scultore e illustratore.
In mostra a Trento vengono presentate più di trenta opere e un prezioso nucleo di disegni che mettono in luce la continuità che caratterizza il lavoro dell’artista modenese, in bilico tra indagine psicologica e mondo surreale, tra sogno e gioco, tra finzione e cronaca.
La mostra presenta un significativo spaccato della produzione di Vaccari: gli esordi, negli anni Ottanta e Novanta, e le opere più recenti attraverso lavori inediti provenienti da collezioni pubbliche e private.
Il lavoro di Vaccari si colloca in uno spazio personale, slegato dalle correnti del momento, e mantiene un’autonomia che lo rende difficilmente inquadrabile.
L’artista delinea un proprio universo visivo popolato da una serie di personaggi quasi “felliniani”, dissonanti e ironici, inquadrati in scene ben definite.
Nelle pose, nelle proporzioni, nelle composizioni pittoriche e nelle espressioni dei protagonisti la forzatura del reale è sì straniante, ma non al punto da rendere non plausibile la scena.
I quadri della prima fase e quelli della seconda sono accomunati da rappresentazioni surreali, gesti privi di senso, allusioni sessuali, ambientazioni metafisiche, atmosfere sospese.
Nel percorso espositivo i dipinti dei due periodi sono mescolati, preferendo accostamenti tematici e stilistici più che cronologici.
Pur nella coerenza di temi, la produzione della fine del millennio presenta contorni più definiti, colori piani, pennellate più piatte; quella più recente è invece caratterizza dall’inserimento di tratti più franti, da scomposizioni della forma e da sovrapposizioni di tocchi pittorici.