Artista elegante e ribelle, Ugo Valeri è stato interprete di un mondo artistico in cambiamento all’inizio del Novecento
Palazzo Pinato Valeri di Piove di Sacco ospita la mostra UGO VALERI. Dandy e ribelle, aperta al pubblico fino al 23 marzo 2025
Il 23 novembre 2024 si apre al pubblico a Palazzo Pinato Valeri di Piove di Sacco una mostra retrospettiva, UGO VALERI. Dandy e ribelle curata da Federica Luser che già in passato aveva curato per Trart una bella pubblicazione monografica dell’artista piovese (1873 -1911).
L’ampia retrospettiva, che inaugura il nuovo spazio espositivo di Palazzo Pinato Valeri, è promossa dal Comune di Piove di Sacco e da BCC Veneta.
“Dandy e ribelle” riunisce circa ottanta opere di un artista che è stato spesso avvicinato a Toulouse-Lautrec per la capacità di dare corpo e anima, con pochi tratti, all’umanità che incrociava nel suo irrequieto peregrinare, nelle serate di stordimento, nel suo mordere un’esistenza sempre sopra le righe.
Una vita percorsa tra genio e sregolatezza che, nel 1911, si concluse tragicamente a seguito di una caduta da una finestra di Ca’ Pesaro a Venezia in circostanze mai chiarite.
Aveva 37 anni, un’età che lo accomuna a Raffaello, Parmigianino, Watteau, Van Gogh, Toulouse-Lautrec, Tancredi o a Rimbaud, Byron, Mozart.
Valeri si forma alle Accademie di Venezia e poi di Bologna, diventando presto un artista di successo.
Già nel 1898 vince il Premio Francia e nel nuovo secolo è protagonista, nel 1906, dell’Esposizione Internazionale del Sempione.
Nel 1907 è alla Biennale di Venezia, nel 1909 e nuovamente nel 1910 Ca’ Pesaro gli riserva due personali.
Con Arturo Martini, Gino Rossi, Felice Casorati, sotto l’ala di Nino Barbantini, rappresenta il nuovo che sta imponendosi in Laguna.
Dipinge con passione, in scioltezza, in presa diretta, esattamente così come vive la bohème del tempo, a Venezia, a Bologna e a Milano.
Elegante e raffinato è anche un illustratore molto ricercato, importante il sodalizio con Filippo Tommaso Marinetti e con Umberto Notari, come la collaborazione con le migliori riviste dell’epoca: “Italia ride”, “L’Illustrazione italiana”, “Poesia”, “Secolo XX”, “La Lettura”.