Tra umano e divino: Cimabue e la Maestà di Santa Trinita

MOSTRA VIRTUALE ONLINE

- LUOGO: FIRENZE – Gallerie degli Uffizi

- INDIRIZZO: Piazzale degli Uffizi, 6

Ipervisioni mostre virtuali degli Uffizi: cosa doveva comunicare un’immagine sacra all’uomo del Medioevo?

Tra umano e divino: Cimabue e la Maestà di Santa Trinita – Ipervisioni Uffizi

 

Mostra Ipervisioni Uffizi
Santa Trinita, Cimabue

 

FIRENZE – Gallerie degli Uffizi Piazzale degli Uffizi, 6

MOSTRA VIRTUALE ONLINE

Lo staff delle gallerie degli Uffizi ha elaborato e messo in rete una serie di mostre virtuali con lo scopo di stimolare la conoscenza del ricco patrimonio d’arte che è concentrato alle Gallerie degli Uffizi di Firenze, compresi il Corridoio vasariano, Palazzo pitti e il giardino di Boboli.

A volte una sola opera, se osservata con grande attenzione, è capace di creare emozioni e fa entrare in una dimensione nuova il visitatore.

La mostra virtuale Tra umano e divino: Cimabue e la Maestà di Santa Trinita curata dal Dipartimento di Informatica, Strategie Digitali e Promozione Culturale degli Uffizi invita a vivere una simile esperienza.

Gli Uffizi espongono in un’unica ampia sala tre grandi Maestà dipinte tra la fine del Duecento e l’inizio del Trecento dai tre nomi di spicco dell’epoca, Duccio, Cimabue e Giotto.

Per chi entra in quella sala la visione d’insieme di queste opere grandiose è sorprendente ed emozionante.

Le dimensioni impressionanti e l’iconicità delle figure non possono non evocare, nemmeno nel visitatore più distratto e frettoloso, quel senso di rispetto del sacro e dell’ultraterreno, che era parte dominante della cultura medievale.

L’icona, nella tradizione bizantina, è immagine sacra dove forma e simbolo coincidono, veicolo per il Divino, vero e proprio trait d’union tra l’uomo e Dio.

La loro realizzazione richiedeva tempi lenti di esecuzione, e gli artisti si preparavano al compimento dell’icona con digiuni e preghiere.

Le eccezionali dimensioni delle Maestà fanno pensare che queste tavole, come le croci, fossero poste molto in alto, rivolte verso i laici, in modo da poter essere viste anche da lontano e costituire un focus visivo all’interno di chiese e cattedrali.

Grazie alle moderne tecnologie è possibile oggi scrutare queste opere da un punto di vista privilegiato, soffermandosi su numerosi dettagli, punzonature, trasparenze e finiture, che gli artisti avevano realizzato dedicandoli a Dio e che i fedeli, da lontano, non potevano percepire.

La mostra propone una lettura ravvicinata della Maestà di Santa Trinita, opera tarda del più importante pittore della seconda metà del Duecento dell’Italia centrale, Cenni di Pepo detto Cimabue, che in quest’opera fa i conti con le novità introdotte in pittura dal suo illustre allievo Giotto, conciliandole con l’impronta filobizantina della tradizione precedente, fondamenta della sua formazione.

La mostra virtuale è così un invito ad avvicinarsi all’antico con l’occhio moderno offerto dalla tecnologia digitale, per riscoprire simboli e significati della pittura sacra, così consueti un tempo all’uomo del Medioevo.

ORARI DI APERTURA alla Galleria degli Uffizi in presenza

  • Martedì >domenica 08.15 – 18.30
  • (ultimo ingresso 60 minuti prima della chiusura)
  • La mostra virtuale è sempre disponibile in rete.

INFO

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