In occasione del centenario della morte di Gaetano Previati, grande interprete del Simbolismo europeo, la sua città natale gli rende omaggio con una mostra al Castello Estense
Tra simbolismo e futurismo. Gaetano Previati
Il 21 giugno 1920 moriva Gaetano Previati.
Nato a Ferrara nel 1952, Previati è considerato uno dei maestri del Divisionismo, il movimento pittorico sviluppatosi in Italia a cavallo tra Ottocento e Novecento.
Il Divisionismo nasce essenzialmente dall’Impressionismo e ne sviluppa ulteriormente la ricerca sulla scomposizione dei colori e della luce.
I pittori che aderiscono al Divisionismo accostano pertanto i colori puri e li applicano sulla tela a piccoli tratti o a puntini (puntinismo), lasciando che sia l’occhio dello spettatore a ricomporli.
Durante la ricerca per l’illustrazione dei racconti di Edgar Allan Poe, si imbatte nel Simbolismo che si stava sviluppando in Francia e in Europa.
Egli ne condivide il pensiero che l’arte non è chiamata a rappresentare il mondo esteriore.
Piuttosto è chiamata a creare un mondo di suggestioni fantastiche e di sogni attraverso allusioni simboliche.
A partire dall’ultima decade del XIX secolo Previati diventa quindi un grande interprete del Simbolismo europeo.
Quando Marinetti lanciò il manifesto del Futurismo, Previati fu attratto dalle idee di modernità e dalla sfida del “movimento”, orientando in quel senso le sue ultime prove artistiche.
La mostra di Ferrara è un omaggio all’artista dalla sua città natale nel centenario della morte.
La rassegna presenta al pubblico un centinaio di opere, accostando olii, pastelli e disegni delle collezioni civiche ferraresi (circa trentacinque) ad un notevole nucleo di opere concesse in prestito da collezioni pubbliche e private.
Completano la selezione alcuni importanti documenti inediti