Dopo la mostra estiva a Barcellona anche Rovigo dedica una mostra retrospettiva all’artista, attivista e fotografa italiana Tina Modotti
TINA MODOTTI – Mostra Rovigo
ROVIGO – Palazzo Roverella Via Laurenti 8/10
Dal 22/09/2023 al 28/01/2024
E’ un periodo piuttosto felice per l’artista attivista e fotografa friulana Tina Modotti (Udine 1896 – Città del Messico 1942).
A pochi giorni dalla chiusura della grande mostra che le ha dedicato per l’estate il Centro de Fotografia KBR di Barcellona, è già in programma una sua mostra retrospettiva che si aprirà a Palazzo Roverella di Rovigo il 22 settembre 2023.
La vita e la carriera artistica di Tina Modotti sono incorniciate da alcuni dei più
importanti eventi storici degli anni 20-30 e dalla sua doppia e costante dedizione:
artista-fotografa e militante rivoluzionario-antifascista.
Nata in una famiglia operaia a Udine, nel nord Italia, è emigrata ed è cresciuta negli
Stati Uniti, dove è diventata attrice cinematografica a Hollywood negli anni ’20.
Qui ha incontrato Edward Weston, che l’ha iniziata alla fotografia e con il quale si trasferì a vivere in Messico nel 1923.
Quasi tutto il suo lavoro fotografico è stato prodotto tra quella data e il 1930.
Durante gli anni messicani, e dopo il suo apprendistato con Weston, lo stile di Tina Modotti si è evoluto da un interesse per le forme astratte a uno sguardo concentrato sull’essere umano e sulla denuncia della disuguaglianza e dell’ingiustizia.
Le condizioni precarie dei lavoratori, la povertà urbana o il ruolo delle donne nella
comunità diventano, tra altre questioni simili, i temi principali di una fotografia
concepita come propaganda politica.
L’esposizione di Palazzo Roverella documenta l’intera opera della Modotti facendo perno sulla ricostruzione dell’unica mostra da lei direttamente realizzata a Città del Messico, nel 1929, dove furono esposte una sessantina di opere oltre 40 delle quali saranno presenti in mostra.
Tina Modotti partecipa alla vivacità culturale della città, frequenta lo scrittore John Dos Passos, l’attrice Dolores Del Rio e diventa amica di Frida Kalho e Diego Rivera, e di quest’ultimo fotografò i murales.
Pablo Neruda colpito dalla morte improvvisa dell’amica, avvenuta la sera del 5 gennaio del ’42 mentre in taxi tornava da una cena con amici, le dedicò un accorato epitaffio: “Tina Modotti, sorella non dormi, no, non dormi: forse il tuo cuore sente crescere la rosa di ieri, l’ultima rosa di ieri, la nuova rosa. Riposa dolcemente sorella. Sul gioiello del tuo corpo addormentato ancora protende la penna e l’anima insanguinata come se tu potessi, sorella, risollevarti e sorridere sopra il fango”.
Questi primi versi di Neruda compaiono nel pantheon degli artisti della capitale messicana.
Gli ultimi versi invece: “Puro è il tuo dolce nome, pura la tua fragile vita:/di ape, ombra, fuoco, neve, silenzio, spuma,/d’acciaio, linea, polline, si è fatta la tua ferrea,/la tua delicata struttura”, sono incisi nella stele che alla Modotti è stata dedicata nella sua città natale.
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