Tina Modotti fotografa, e attivista per le libertà alla cui morte prematura resero omaggio artisti come Picasso, Rafael Alberti e Pablo Neruda che le dedicò una celebre poesia
TINA MODOTTI. Donne, Messico e libertà
Il Museo delle Culture di Milano è un centro dedicato alla ricerca interdisciplinare sulle culture del mondo.
E’ un luogo di dialogo attorno ai temi della contemporaneità attraverso le arti visive, performative e sonore, il design e il costume.
Dal 1° maggio il Museo ospita una mostra di Tina Modotti (1896 Udine- 1942 Città del Messico)
Tina Modotti, fotografa, attivista e attrice italiana, ha lasciato un’impronta indelebile nella storia della fotografia contemporanea.
I suoi celebri scatti, presenti nelle collezioni dei più importanti musei del mondo, sono il simbolo di una donna emancipata e moderna, la cui arte fotografica è indissolubilmente legata al suo impegno sociale.
Poverissima e costretta ad emigrare, Tina avrebbe potuto seguire la carriera di attrice, e sfruttare la sua rara bellezza per il facile ottenimento di agi economici.
In realtà, la sua scelta di libertà la porta invece verso lo studio e l’approfondimento delle sue innate doti artistiche.
Tina ha realizzato la sua idea di libertà attraverso la fotografia e l’impegno civile soprattutto in Messico, Paese che l’aveva accolta e di cui divenne un’icona.
Tuttavia, la sua qualità oltrepassò ben presto i confini delle Americhe, per essere riconosciuta sulla scena artistica mondiale.
Durante la sua breve vita, insieme al compagno Vittorio Vidali, si impegnò in prima linea per un’umanità più libera e giusta, per portare soccorso alle vittime civili di conflitti come la Guerra di Spagna.
Il suo essere dichiaratamente antifascista le impedì di rivedere la sua terra natale anche perché una morte prematura l’ha portata via ad appena 46 anni.
La dimensione umana e artistica di Tina è confermata dall’omaggio che le resero artisti come Picasso, Rafael Alberti e Pablo Neruda che le dedicò una celebre poesia.