Artista originario delle Ande Tin Ayala affronta il tema colonialità nell’America andina.
Palazzo Re Rebaudengo di Guarene ospita la mostra TIN AYALA. There is No Conquest Without Celebration, fino al 10 novembre
La Fondazione Sandretto Re Rebaudengo presenta, dal 21 settembre 2024 a Palazzo Re Rebaudengo a Guarene There is No Conquest Without Celebration di TIN AYALA, a cura di Bernardo Follini in collaborazione con ENSBA – Lione.
Tin Ayala è nato nel 1998 nelle Ande, in territorio attualmente occupato dal governo dell’Ecuador.
Con il suo lavoro, pensato come un colorato collage scenografico che integra immagini precoloniali, rappresentazioni contemporanee, simboli indigeni e personaggi della cultura pop, Tin Ayala cerca di sviluppare una proposta di posizione riguardo alla colonialità nell’America andina.
Egli prende come spunto la figura del meticcio, figlio del colonizzatore spagnolo e dell’indigeno andino, prodotto della colonizzazione e quindi, storicamente, considerato un essere di seconda classe perché privo di un’identità definita.
Non si tratta di idealizzare un ritorno alle forme culturali precoloniali, né di sostenere il mito del progresso andino-americano.
Il progetto di ricerca mira a definire il potenziale delle produzioni del cholo andino (parola di origine quechua usata durante la colonia per classificare i discendenti di nativi ed español), riconoscendone la capacità di riconfigurare la cultura.
La creazione di uno spazio ibrido che adotti contemporaneamente elementi di una cultura egemonica, spesso internazionale, e allo stesso tempo consenta la sopravvivenza di dinamiche culturali locali legate a gruppi sociali storicamente oppressi.
Nelle opere Andinx Mestizx e Cholx, Tin affronta appunto tutti questi temi.