Una mostra che mette in luce come, pur vivendo in società con ideologie e politiche opposte, gli artisti hanno reagito alle questioni politiche ed estetiche del loro tempo e hanno negoziato le idee di libertà individuale e sociale.
The COOL and the COLD/Il Fresco e il Freddo Dipinti dagli USA e dall’URSS 1960-1990. Collezione Ludwig
Gropius Bau si è aperto a Berlino nel 1881 come un museo di arti decorative, progettato da Martin Gropius, nipote del più famoso Walter Gropius, fondatore della Bauhaus.
Gravemente danneggiato nel 1945, durante l’ultima settimana della guerra, dopo un meticoloso restauro negli anni ’70, il Gropius Bau è diventato una delle sale espositive più famose e più belle della Germania.
Molte mostre internazionali hanno trovato qui un luogo adatto e attirato milioni di visitatori.
Dal 24 settembre propone una mostra di notevole impatto emotivo per quanti hanno vissuto l’atmosfera e le vicende della guerra fredda.
La mostra The COOL and the COLD/Il Fresco e il Freddo mette a confronto Dipinti dagli USA e dall’URSS 1960-1990, i due mondi che in quegli anni si contrapponevano a livello internazionale.
Vengono accostate opere di Andy Warhol, Boris Nemensky, Ilya Kabakov, Erik Bulatov, Lee Lozano, Jackson Pollock, Helen Frankenthaler, Viktor Pivovarov, Natal’ja Nesterova e Ivan Čujkov, tra gli altri, della Collezione Ludwig.
Peter e Irene Ludwig sono stati tra i primi collezionisti europei di Pop Art americana e di arte dell’Unione Sovietica; la loro vasta collezione permette così la giustapposizione critica di opere di entrambi i campi del conflitto Est-Ovest.
La mostra nel Gropius Bau esamina come gli artisti hanno reagito alle questioni politiche ed estetiche del loro tempo e hanno negoziato le idee di libertà individuale e sociale.
Nel dialogo tra l’arte concettuale e la Pop Art di tre decenni, l’arte diventa leggibile come espressione e commento delle ideologie.
Ma la cosa più importante che emerge da questa mostra è non tanto quella di mettere in luce quanto l’arte sia stata influenzata dal sistema politico e sociale che erano contrapposti, quanto invece far emergere lo spazio di ambiguità, di ricerca e di analisi della società che gli artisti, di entrambi i fronti, sono riusciti ad alimentare senza cadere nella propaganda.
Due artisti simbolo delle rispettive aree, pur differenti per stile e scelta dei soggetti, come Boris Nemensky (1922) e Andy Warhol (1928-1987) avevano un importante punto di contatto, il rifiuto dei dettami dominanti delle rispettive società, il comunismo per Nemensky, il consumismo per Warhol.