11 artisti internazionali del nuovo millennio con media e tecniche diverse esprimono tutti una grande sensibilità e attenzione ai temi più scottanti dell’umanità di oggi
The Butterfly Affect – Mostra Torino

TORINO – Fondazione Sandretto Re Rebaudengo Via Modane 16
Dal 11/05 al 15/10/2023
L’11 maggio 2023 la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo inaugura la mostra collettiva The Butterfly Affect /L’affetto farfalla, un percorso espositivo articolato attraverso le opere di undici artiste e artisti internazionali, dalla scultura all’installazione, dalla pittura al video.
«Può il battito delle ali di una farfalla in Brasile scatenare un tornado in Texas?» si chiedeva nel 1972 il matematico e meteorologo Edward Norton Lorenz.
La teoria, nota come “Butterfly Effect” (effetto farfalla), poggia sulla convinzione che qualsiasi azione, anche se apparentemente insignificante, può avere conseguenze estreme in differenti coordinate spazio-temporali.
A cinquant’anni dall’ipotesi di Lorenz, in un contesto costellato dagli effetti nocivi delle azioni sul nostro ecosistema, la mostra intende registrare approcci artistici che incrociano la responsabilità connessa all’azione individuale e collettiva dell’umanità di fronte ai temi della cura, del piacere e dell’ecologia.
The Butterfly Affect presenta la sfera dell’affettività interspecie come modalità con cui immaginare nuovi paradigmi di coesistenza sociale ed ambientale, allontanandosi dalle prescrizioni del dominio estrattivo.
Le artiste e gli artisti invitati attraversano le scienze naturali, con un particolare interesse alla botanica, come terreni di conflitto governati da dinamiche di sfruttamento e di oppressione.
In mostra sono discusse le modalità con cui lo spazio naturale è costruito fisicamente e normato giuridicamente, e come ne è regolamentato l’accesso.
A partire dai saperi erboristici sono esplorati i temi della vulnerabilità e della salute, facendo emergere i processi di medicalizzazione del corpo e di stigmatizzazione della malattia.
L’affetto e le relazioni sono espanse in un’ottica transumana che sfuma i confini tra corpi sessuali e corpi vegetali.
Infine, la distruzione ecologica è letta in connessione al trauma inciso sui corpi delle differenti comunità, permettendo ad artiste ed artisti di immaginare spazi per nuove pratiche di guarigione collettiva.
In mostra opere di Patricia Domínguez (1984, Santiago, Cile), Sharona Franklin (1987, Canada), Ja’Tovia Gary (1984, Dallas, USA), Lungiswa Gqunta (1990, Gqeberha, South Africa), Sebastiano Impellizzeri (Catania 1987), Isaac Julien (1960, Londra, UK), Kapwani Kiwanga ((1978, Hamilton, Canada), Jumana Manna (1987, Princeton, USA), Jota Mombaça (1991, Natal, Brasile), Zoe Williams (1983, Salisbury, UK), Rachel Youn (1994, Abington, USA).
11 artisti che in modi diversi, con media e tecniche diverse esprimono tutti una grande sensibilità e attenzione ai temi oggi più scottanti che interessano l’umanità tutta.