Sei artisti di origini, tradizioni, tecniche e cifra stilistica diverse, rappresentano le personali interpretazioni del rapporto tra arte e architettura nello spazio speciale di BNKR.
The Architecture of Transformation
BNKR – Le attuali riflessioni sull’arte e l’architettura, di Monaco di Baviera, non sono un museo, un’associazione artistica o una galleria.
BNKR è piuttosto un ibrido che mescola questi approcci convenzionali della scena in modo che possa sorgere qualcosa di nuovo: uno spazio in cui curatori che cambiano possono realizzare progetti espositivi ed eventi liberi da vincoli economici che spaziano tra l’arte contemporanea, l’architettura e le discipline ad esse vicine.
BNKR invita regolarmente i curatori ad elaborare un progetto espositivo, al quale è richiesto un unico requisito che è un’alta qualità e un programma vario che ripensa e negozia costantemente il carattere del luogo speciale che è BNKR.
La trilogia della mostra The Architecture of, curata da Sam Bardaouil e Till Fellrath, mostra le posizioni artistiche all’intersezione tra arte e architettura.
Ogni capitolo è legato direttamente all’evolversi della storia dell’edificio BNKR, originariamente costruito come rifugio antiaereo mimetizzato durante la Seconda guerra mondiale, poi utilizzato come campo di internamento negli anni del dopoguerra e infine trasformato in residenza e uffici.
La terza e ultima parte della trilogia, intitolata “The Architecture of Transformation“, riguarda la conversione dell’edificio nel suo stato attuale e affronta la trasformazione architettonica nel suo contesto sociale.
Sei artisti provenienti da Stati Uniti, Canada, Arabia Saudita, Francia, Belgio e Svizzera mostrano opere diverse in diversi media, alcune delle quali sono state appositamente commissionate per l’architettura unica dello spazio espositivo
Questi sono:
- l’architetto e artista belga Olivier Goethals che ha modificato le caratteristiche architettoniche delle sale espositive per consentire nuove prospettive e mettere in discussione ciò che si supponeva familiare.
- Lo scultore e installatore americano Andrea Zittel, rappresentato con una serie di opere su carta che possono essere abitate in modi diversi, sfumando i confini tra arte e funzionalità.
- L’artista franco-danese Eva Nielsen che combina fotografia, serigrafia e pittura e decontestualizza l’architettura suburbana familiare.
- L’artista canadese Jeremy Shaw che nel suo lavoro fotografico, esamina gli stati alterati di coscienza e il desiderio umano di trascendenza.
- L’artista palestinese-saudita Dana Awartani, presente con una video installazione, che affronta il rapido cambiamento sociale in Arabia Saudita e le conseguenti tensioni tra tradizione e modernità.
- Un’installazione sonora commissionata per la mostra dall’artista svizzera Hannah Weinberger crea una connessione sonora tra il passato e il presente dell’edificio e delle sue sale espositive.