Tano Festa, considerato uno degli artisti italiani più vicini alla Pop Art, era consapevole della differenza di contesto tra Stati Uniti ed Italia e sviluppa un’arte popolare che guarda ai grandi capolavori del passato.
TANO FESTA: un artista originario

MILANO – Galleria M77 Via Mecenate, 77
Dal 17/01 al 18/03/2023
Si è aperta al pubblico il 17 gennaio 2023 presso la galleria M77 di Milano la mostra TANO FESTA: un artista originario, a cura di Francesca Alfano Miglietti, con la collaborazione dell’Archivio Tano Festa.
Francesca Alfano Miglietti è la stessa curatrice che nel 1993, in occasione della Biennale di Venezia, ha curato la grande mostra su Tano Festa nella sezione Fratelli.
Un ritorno curatoriale e una garanzia di qualità per la mostra alla galleria M77.
Tano Festa (Roma, 1938 – 1988), artista, pittore e fotografo dalla vita intensa, è stato uno degli artisti italiani più vicini alla Pop Art.
Anche se grande ammiratore della Pop Art, tuttavia Festa era ben consapevole della differenza di contesto tra gli Stati Uniti e l’Italia, il cui esito poteva essere, piuttosto, un’arte italiana “popolare”, che prende spunto dai grandi capolavori del passato per renderli attuali.
Capace di dialogare con epoche e stili diversi, facendo esplicitamente riferimento a immagini e a elementi iconografici codificati, in una sorta di racconto visivo in cui la pittura non può che nascere dalla pittura stessa, Tano Festa sceglie, quindi, di essere un artista originario e non semplicemente originale.
Come scrive in catalogo Francesca Alfano Miglietti: “Una delle caratteristiche salienti di Tano Festa è la sua attrazione per il cielo, un cielo azzurro solcato da nuvole bianche che distingue molti suoi lavori. Il cielo è una sorta di manifesto poetico per Tano Festa perché, come la sua pittura, è continuamente mutevole e obbliga lo sguardo in alto”
Alla galleria M77 sono esposte un centinaio di opere dell’artista, realizzate tra il 1960 e il 1987.
In mostra quadri e disegni di diversi periodi – pitture, sovrapposizioni, collage fotografici, porte, finestre, persiane, armadi, specchi, pianoforti e obelischi – che sottolineano la potenza di Tano Festa, autore di un’operazione artistica sofisticata ed estraniante, fino alla messa in evidenza della sua ammirazione dichiarata per le atmosfere e per la pittura di De Chirico, del suo amore per Roma come città eterna, della sua attenzione per i maestri del colore e per i coriandoli.
La selezione delle opere in mostra parte dal 1960 quando Festa abbandona la gestualità informale e realizza i suoi primi dipinti monocromi, scegliendo spesso il colore rosso solcato da strisce di carta, imbevute dello stesso colore: un rosso che ricorda una materia organica come il sangue, ma anche la luce utilizzata nella camera oscura nella fase dell’impressione fotografica.
La mostra espone anche i lavori su carta, che tracciano la complessità della sua visione dell’arte, mai banale e ripetitiva, ma piena di mistero e di annotazioni intime.
L’esposizione segue quindi tutto il percorso di ricerca di Tano Festa fino all’anno precedente la sua morte prematura.