Trasparenti come bolle di sapone, inespugnabili come casseforti: le vetrine Goppion proteggono i tesori dell’Islam
Al Louvre, i capolavori dell’arte islamica parlano italiano.
L’allestimento della nuova ala espositiva è stato infatti realizzato dal Laboratorio Goppion, l’impresa milanese leader del settore che aggiunge così un ulteriore fregio ai molti già guadagnati nei principali musei del pianeta.
Per il Département des Arts de l’Islam Sandro Goppion e i suoi tecnici hanno messo a punto vetrine ad altissima tecnologia, appositamente studiate per ospitare i tesori, diversissimi per dimensioni e tipologia che, nel museo più celebre del mondo, documentano la straordinaria grandezza artistica dell’Islam.
La galleria, che aprirà i battenti il 22 settembre, è frutto di un intervento che ha il rilievo della realizzazione della Grande Piramide di Pei. Ad accoglierla è il sottosuolo della Cour Visconti, in prossimità della Senna, dove è stato scavato un “forziere” che raggiunge i 12 metri di profondità, ricoperto da un grande “velo” iridescente di vetro progettato da Mario Bellini e Rudy Ricciotti.
La superficie espositiva di 3500 mq si articola su due livelli. Il percorso di visita è ininterrotto, il discorso ritmato solo dai tempi di permanenza davanti agli oggetti, dalla meditazione e dal riposo voluti e favoriti dal progetto museografico curato dall’architetto Renaud Pierard. Gli interni sono dominati dai colori scuri: nero il pavimento, in pietra grigia scura gli arredi. Le superfici di pietra porosa danno l’idea di monoliti che continuano all’interno e all’esterno delle vetrine. In questo non spazio, le vetrine Goppion, lievi e trasparenti come bolle di sapone, quasi scompaiono per esaltare la visione dei coloratissimi oggetti contenuti e favorire la percezione dell’architettura storica o moderna.