SULLE TRACCE DI CLEMENTE

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- DATA INIZIO: 18/06/2021

- DATA FINE: 18/06/2022

- LUOGO: SASSARI Museo Nazionale Archeologico ed Etnografico “Giovanni Antonio Sanna”

- INDIRIZZO: Via Roma 64

Di fronte al pericolo reale di una globalità omologante, si fa strada la volontà di affermare il diritto a difendere e salvaguardare la propria identità e valorizzare la diversità come fattore di ricchezza e patrimonio da custodire e far conoscere.Questo è l’obiettivo della mostra “ Sulle tracce di Clemente”.

SULLE TRACCE DI CLEMENTE

 

 

Una grande mostra, progettata da Antonio Marras, ideatore di un nuovo modo di interpretare il percorso espositivo, anticipa l’apertura della Sezione Etnografica del Museo Nazionale Archeologico ed Etnografico “Giovanni Antonio Sanna” di Sassari.

L’esposizione che si è aperta il 18 giugno, restando allestita per un intero anno, occupa lo spazio del cosiddetto Padiglione Clemente.

Il progetto è finanziato con Contributo della Fondazione di Sardegna per gli interventi di sostegno, promozione, valorizzazione e conservazione del patrimonio culturale regionale.

L’idea della mostra nasce dalla volontà di valorizzare il ricco patrimonio del Museo, il cui nucleo principale è costituito dalla donazione del cav. Gavino Clemente.

La collezione etnografica del Museo “non è solo la più antica della Sardegna ma anche una delle più ricche dell’isola per quantità e varietà di reperti” spiega la direttrice dottoressa Elisabetta Grassi.

Un miscuglio di lingue, culture, storie, tradizioni, usanze, pensieri, contaminazioni, stratificazioni, rendono così particolare la collezione.

Fatti salvi i criteri museografici e le necessità legate alla ottimale conservazione dei materiali, Marras ha avuto mano libera nel valorizzare i reperti.

Marras ha guardato così agli Influssi mediterranei, fenici, punici, bizantini, arabi, catalani, spagnoli, francesi che si possono incontrare nel Museo.

Questi influssi, per Marras , ci fanno essere quelli che siamo, nella lingua, nei pensieri e nel vestire.

Il costume sardo affascinò e affascina per la straordinaria varietà, per gli elementi strutturali, decorativi, cromatici e per il suo significato di identificazione etnica”.

Il pensiero che ha guidato Marras in questo innovativo allestimento si pone l’obiettivo di far emergere tutti questi valori.

Nel pericolo avvertito di una temuta globalità omologante, si fa strada la volontà di affermare il diritto a difendere e salvaguardare la propria identità e valorizzare la diversità come fattore di ricchezza e patrimonio da custodire e far conoscere.

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