In mostra gli ultimi lavori di Tobia Scarpa
Cà Scarpa di Treviso ospita la mostra Spazi restituiti. Tobia Scarpa. Progetti recenti per la collettività, fino al 23 febbraio 2025
Il 14 dicembre 2024 la Fondazione Benetton Studi Ricerche inaugura nella sede di Cà Scarpa la mostra Spazi restituiti. Tobia Scarpa. Progetti recenti per la collettività, dedicata all’opera recente dell’architetto Tobia Scarpa.
L’esposizione, a cura di J.K. Mauro Pierconti, Mauro Piantelli e Ilaria Cavallari, esplora attraverso molteplici forme e per diversi usi: concerti, esposizioni, biblioteche, servizi per il cittadino.
Vista la loro valenza storica, si tratta generalmente di edifici che sorgono nel cuore delle rispettive città; questi interventi, raffinati e ben concepiti, contribuiscono a rinnovare e a rivitalizzare il tessuto urbano, creando per la cittadinanza e per tutti coloro che vi si recano, anche solo per una fugace visita, nuovi punti di attrazione e socializzazione.
Il moltiplicarsi di servizi nella città storica ha anche il merito di accorciare le distanze per i suoi abitanti, favorendo così uno stile di vita meno vincolato a mezzi e spostamenti.
L’idea di una città più vivibile e a portata di mano è dunque presente nella mente degli architetti, e l’agire sugli edifici storici, in un paese come l’Italia, assicura innumerevoli benefici.
Nella mostra verranno presentati, attraverso schizzi, disegni, fotografie e testi, cinque progetti recenti di Tobia Scarpa:
- le Gallerie dell’Accademia di Venezia (2005-2013; 2015-2018),
- la chiesa di San Teonisto (2017),
- le Gallerie delle Prigioni (2018),
- Ca’ Scarpa (2020), queste ultime tutte a Treviso.
- Infine, il progetto per il nuovo Centro Culturale di Treviglio (Bergamo), che verrà presentato per la prima volta pubblicamente e che è ora in fase di realizzazione.
Sono progetti apparentemente simili per tipologia d’intervento, eppure l’azione di Tobia Scarpa è sempre rivelatrice di unicità: ogni progetto è sorprendente nella capacità di dare senso a un luogo, come se il lavoro finale fosse il risultato di una cosa ben “educata”, per usare una parola cara a Tobia.
Una particolare attenzione dell’esposizione è rivolta a mostrare il lavoro di trasformazione di uno spazio storico in edificio contemporaneo, e non solo nell’uso.
Saranno presentati schizzi e disegni che faranno immediatamente comprendere al visitatore, anche non esperto, l’impegno e la creatività che un progetto d’architettura porta dentro di sé, fino al suo completamento.
Si tratta di un lungo processo che porta alla definizione delle sue parti, nel continuo dialogo con la preesistenza e teso a dare un senso allo spazio che si viene così a generare.
A legare i progetti costruiti, come unico segno grafico, un nuovo lavoro di ripresa fotografica, affidato a Michele Nastasi, che saprà mostrare alcuni dei valori dell’architettura di Tobia Scarpa.