Una mostra che fa conoscere l’amicizia e il rapporto anche professionale tra il trentino Ettore Sottsass e il giuliano-sloveno Luigi Spazzapan.

Sottsass/Spazzapan

GRADISCA D’Isonzo (Gorizia)  Galleria Regionale d’Arte contemporanea Luigi Spazzapan Palazzo Torriani, Via Marziano Ciotti 51

Dal 16/12/2022 al 30/04/2023

La galleria intitolata a Luigi Spazzapan di Gradisca d’Isonzo dedica dal 16 dicembre 2022 una mostra al rapporto tra il pittore Spazzapan e l’architetto e designer Sottsass.

Il trentino Ettore Sottsass (1917 -2007) e l’italo-sloveno Luigi Spazzapan (1889 -1958) si incontrano a Torino, dove entrambi erano approdati dalle loro terre di origine.

Spazzapan era arrivato a Torino nel 1928 già quarant’enne e vi resta sino alla morte, trent’anni dopo.

Nel capoluogo piemontese Spazzapan era giunto per partecipare al concorso per la decorazione murale del Padiglione della Chimica all’Esposizione Internazionale ma le cose non andarono bene e il suo progetto venne bocciato.

Ma le disgrazie erano anche altre, infatti, per motivi politici gli viene ritirato anche il passaporto.

Per fortuna instaurò un buon rapporto con Edoardo Persico e Lionello Venturi, i quali, assieme alla vicinanza con il gruppo dei Sei, gli permette di uscire dal suo isolamento.

Iniziò allora la collaborazione con la “Gazzetta del Popolo”, per la quale realizzava le illustrazioni.

Lavora tanto e i suoi disegni, che invadono lo spazio del suo studio, rivelano la fulminante energia del suo segno in cui evocazioni espressioniste trovano un inedito dinamismo, mentre nei dipinti esplode il colore.

Spazzapan guarda a Matisse e alla cultura francese del tempo, ma riesce a farsi conoscere anche per la sua capacità di affabulatore, per la sua carica anarchica, il suo comportamento eccentrico e il suo studio aperto agli incontri.

E tra i giovani che guardano a lui come figura di riferimento c’è anche il giovane Sottsass.

Ettore, figlio d’arte, con una passione per il disegno e l’architettura, frequenta a partire dalla metà degli anni Trenta lo studio del pittore e resta affascinato dalla sua arte e dalla sua personalità e i pomeriggi trascorsi nel suo studio fanno da contraltare al rigoroso percorso di studi al Politecnico.

A Sottsass fanno acquisire una metodologia, lo allenano ad un continuo interrogarsi sul senso della pittura e sul significato di segno e colore: un’eredità che l’architetto si porterà con sé negli anni.

La mostra di Gradisca presenta circa 120 opere (tempere, disegni, ceramiche) provenienti dal fondo Sottsass conservato allo CSAC dell’Università di Parma.

In queste opere viene messa in luce una innegabile consonanza, con incroci e distanze tra i percorsi dei due artisti.

Le opere di Sottsass si confrontano con lavori di Spazzapan, dove al patrimonio della Galleria gradiscana si affiancano tre importanti prestiti dalla GAM di Torino.

A partire dalle prime prove del giovane Sottsass, ancora iscritto negli ultimi anni Trenta all’ateneo torinese, fino a tutti gli anni Quaranta, il confronto tra i progetti d’interni, i bozzetti per stoffe e tappeti, le illustrazioni dell’allievo e le prove del maestro ci fanno scoprire inattese consonanze: nella energia del segno, nella esplosione del colore.

Le ultime sale della mostra vogliono presentare le differenti dimensioni di Sottsass che sopravvivrà a Spazzapan per decenni e che avrà modo di affrontare orizzonti culturali assai lontani da matrici secessioniste o francesi.