Una mostra distribuita sulle due sedi della galleria KROMYA Art Gallery, Lugano e Verona
KROMYA Art Gallery presenta nelle sedi di Lugano e Verona la mostra SERGIO FERMARIELLO. Meridiano, fino al 16 novembre
Fondata nel 2018 a Lugano KROMYA ART GALLERY ha aperto una sua sede anche a Verona, via Oberdan 11, ove ora propone una mostra parallela con Lugano.
E’questo il caso della personale di Sergio Fermariello (Napoli 1961) presente dal 20 settembre 2024 per la prima volta sia a Lugano che a Verona con la mostra Meridiano.
Curata da Demetrio Paparoni, l’esposizione è stata inaugurata martedì 17 settembre nella sede di Lugano e sabato 20 settembre nella sede di Verona.
Il titolo della mostra – Meridiano – fa riferimento ad un luogo mentale, ad un orizzonte di intenti, all’attitudine di un emisfero che detta tempi lenti.
Attraverso la reiterazione del segno, l’artista infatti scolpisce il tempo, una delle più grandi ricchezze del presente.
«Sin dai suoi esordi, il lavoro di Sergio Fermariello è caratterizzato da una malinconia che fa da propellente alla ricerca di una memoria perduta, necessaria alla ridefinizione dell’identità personale e collettiva», ha scritto di lui il curatore della mostra Demetrio Paparoni.
«A partire da questa condizione d’animo, Fermariello ha avviato, ancora studente, un processo di sintesi della figura umana che lo ha portato a stilizzarla in pochi tratti essenziali e a trovare nell’immagine del guerriero l’espressione dell’essenza dell’uomo. Il guerriero è l’espressione di un segno controllato, ossessivo, ripetuto come un mantra all’infinito nella speranza che alla fine accada qualcosa di talmente estremo da rappresentare un punto di morte necessario perché ci sia una rinascita.
L’omino stilizzato è l’artista con il pennello in mano che, diventato guerriero, ripete ossessivamente il proprio consenso a quello che sta facendo. È lì a difendere l’idea che l’artista è sempre impegnato a combattere la propria battaglia. In quest’ottica il suo significato sta nel segno stesso che lo compone».
Il percorso espositivo, articolato nelle due sedi di Lugano e Verona, comprende una trentina di opere di recente produzione, molte delle quali inedite.
Oltre alle tele su acciaio, che a volte si presentano come bassorilievi, e agli acrilici su carta, la mostra comprende anche una Tela scrittura, ovvero un’opera disegnata nel tempo in cui il segno visto a distanza diviene astrazione, e una scultura totemica virata nell’arancio.
A tracciare un’ideale ponte tra le due sedi è la scultura denominata Knot, composta da due tubi di ferro zincato che presentano al centro una strozzatura, un nodo che rallenta la discesa dell’acqua, alludendo ad altre possibili strade e vie d’uscita.