Due artisti italiani si confrontano con la forza dei loro autoritratti nella capitale della Lettonia
Self-reflections by Italian artists OMAR GALLIANI and LORENZO PUGLISI with a special focus on the art-work by Tintoretto
Il Latvian National Museum of Art è la più importante raccolta di arte in Lettonia e occupa un posto importante nella conservazione e divulgazione dei valori culturali in Lettonia e all’estero.
Tra i quattro musei dipendenti dal Latvian National Museum of Art un ruolo particolare ha l’ Art Museum RIGA BOURSE che nel 2013 ha ricevuto un encomio speciale dall’European Museum Forum diventando uno degli otto musei di maggior successo d’Europa.
Il Museo organizza regolarmente mostre d’arte, attività didattiche ed eventi culturali.
Dal 20 agosto il museo organizza la mostra “Self-reflections by Italian artists Omar Galliani and Lorenzo Puglisi with a special focus on the art-work by Tintoretto “.
La mostra affianca autoritratti di Omar Galliani e Lorenzo Puglisi, che nel grande salone della Riga Bourse paiono porsi in interazione l’un l’altro.
Nelle sale attigue ad essere esposti sono disegni e dipinti dei due artisti, mentre una speciale sezione interattiva consente di visualizzare la storia degli autoritratti nell’arte italiana.
Omar Galliani (Montecchio RE, 1954), figura oramai celebrata sulla scena artistica mondiale, maestro indiscusso del “disegno italiano”.
Celebri in particolare le sue monumentali tavole disegnate a matita, ripercorrendo una finissima tecnica rinascimentale di accuratezza del tratto.
Egli utilizza il nero come addensamento di materia.
Il punto di partenza della sua opera è la superficie bianca, chiara, del foglio, della tela, o più spesso della tavola di pioppo, su cui traccia segni con matita o carboncino.
Questi si accumulano fino a prendere matericamente vita, a rivelare una superficie nella penombra, che sia la pelle del corpo umano, uno specchio d’acqua o un oggetto.
Nel buio la luce stilla di un lucore magico, inquietante, seduttivo, oppure trapela da una fonte luminosa nascosta, oscurata alla nostra visione da un ostacolo, solo grazie al quale percepiamo la consistenza dei raggi luminosi.
Lorenzo Puglisi (Biella, 1971) è autore di una ricerca pittorica che si caratterizza per l’utilizzo diffuso del nero.
Egli crea uno sfondo di buio assoluto, dal quale si sprigionano fiotti di luce capaci di definire i volumi, i volti, le parti del corpo, come presenze catturate in un’espressione o in un gesto.
Il suo lavoro è frutto di un lungo percorso verso l’essenzialità della rappresentazione e denso di rimandi alla storia della pittura dal 1600 fino ad oggi.