Segni è la mostra con cui apre al pubblico una nuova realtà espositiva nel chiostro di un ex-convento agostiniano della cittadina siciliana di Centuripe
SEGNI Da Cézanne a Picasso, da Kandinskij a Miró, i maestri del ‘900 europeo dialogano con le incisioni rupestri di Centuripe
Centuripe, cittadina siciliana dalla caratteristica forma di stella nella provincia di Enna si arricchisce di uno spazio espositivo, l’Antiquarium, nel chiostro di un ex-convento agostiniano.
Per la nuova amministrazione comunale l’Antiquarium vuol essere uno dei fiori all’occhiello della nuova politica culturale del borgo oltre che un luogo di produzione artistica per le prossime generazioni.
L’Antiquarium sarà inaugurato con la mostra Segni a cura di Simona Bartolena.
La mostra è ispirata all’idea che l’arte contemporanea può e deve dialogare con la storia e la natura dei luoghi che la ospitano.
Sarà dedicata alle tecniche dell’incisione e della grafica con una selezione di 85 opere a cavallo tra Ottocento e Novecento.
Da Cézanne a Picasso, da Kandinskij a Miró, da Vedova e Fontana a Matisse, i maestri europei dialogheranno con le pitture rupestri di Centuripe al Riparo Cassataro.
Il riparo Cassataro è un anfratto roccioso che ha la particolarità di avere all’ingresso una serie di pitture rupestri preistoriche, probabilmente le uniche presenti nella Sicilia sud-orientale.
Il riparo è costituito dall’accatastamento di enormi blocchi di arenaria che creano un suggestivo spazio racchiuso in modo tale da ricordare un monumento dolmenico e che in epoca preistorica deve aver avuto un utilizzo prettamente cultuale, così come testimoniato non solo dalle pitture ma anche da una serie di coppelle ricavate nel basamento
Questo sito, unico nel suo genere nella Sicilia sud-orientale, non è mai stato aperto al pubblico perché di proprietà privata, ma per l’occasione sarà finalmente visitabile.
La mostra ha come obiettivo infatti mettere in relazione i maestri del ‘900 con le importanti testimonianze storiche ed antropologiche del territorio, in particolare con il sito archeologico preistorico della città scoperto nel 1976.
Ma al tempo stesso vuole testimoniare l’importanza della stampa d’arte come mezzo espressivo tout-court, non ancillare rispetto ad altre tecniche.