Centenario della nascita di Saverio Barbaro (1924-2020)- terza mostra celebrativa
Villa Brandolini di Pieve di Soligo ospita la mostra Saverio Barbaro. Gli esordi di un maestro, fino al 3 novembre
Sede di rappresentanza della Fondazione Francesco Fabbri, nonché splendida cornice e vetrina per mostre ed eventi, Villa Brandolini è una delle più significative fra le ville venete, restaurata con garbo e restituita al territorio per volontà dell’Amministrazione di Pieve di Soligo.
Negli ultimi anni, grazie all’impegno congiunto della Fondazione Francesco Fabbri e dell’Amministrazione Comunale di Pieve di Soligo, Villa Brandolini è diventata teatro di un articolato programma espositivo, finalizzato a valorizzare la tradizione artistica con omaggi a importanti figure venete nel panorama artistico nazionale, le specificità culturali e le vocazioni produttive del territorio, ma anche a dare spazio ai progetti più interessanti e innovativi di giovani creativi.
Dal 5 ottobre la villa rende omaggio a Saverio Barbaro (Venezia 1924 – Verona 2020) accogliendo l’invito della Fondazione Saverio Barbaro per le celebrazioni del cent’anni dalla nascita del maestro, finalizzate a valorizzare e rendere visibile al grande pubblico un patrimonio di oltre 2.000 opere d’arte, tra dipinti, disegni, sculture, incisioni, ceramiche che costituiscono gran parte dell’intera produzione artistica del maestro Barbaro dagli anni giovanili fino alle ultime creazioni realizzate pochi giorni prima della morte nella sua casa di Montorio Veronese.
La mostra Saverio Barbaro.Gli esordi di un maestro, è infatti la terza delle tre mostre del programma “1924-2024 Cento anni di Saverio Barbaro” promosso dalla Fondazione Barbaro e curata da Marco Dolfin.
La prima mostra Saverio Barbaro, Finestre sull’Oriente” si era tenuta a Cavallino Treporti dal 4 maggio al 2 giugno ed era tutta dedicata ad uno dei filoni più rappresentativi della pittura di Barbaro, ossia al suo rapporto con il mondo africano e mediorientale, un mondo che l‘artista ebbe modo di conoscere da vicino, a partire dagli anni Sessanta, con i suoi numerosi viaggi tra Marocco, Tunisia e Turchia.
La seconda Saverio Barbaro, Le ceramiche tenutasi a Venezia dal 9 al 25 maggio ha presentato al pubblico un’inedita selezione di ceramiche d’arte realizzate dal maestro nel corso della sua carriera.
Saverio Barbaro.Gli esordi di un maestro a Villa Brandolini è la mostra dedicata invece alla produzione pittorica giovanile di Saverio Barbaro, dalla fine degli anni Quaranta agli anni Sessanta.
Gli esordi pittorici di Barbaro non sono così noti al pubblico e le opere di questo periodo sono piuttosto rare.
Alla fine degli anni Quaranta e nei primi anni Cinquanta sembra avere come riferimento la pittura di Gino Rossi e della Scuola di Burano.
Nel corso degli anni Cinquanta abbandonerà questo stile e grazie ai numerosi viaggi di formazione all’estero appronterà un nuovo modo di dipingere dalla più spiccata impronta personale.
Il programma celebrativo si concluderà poi a Venezia negli spazi della Fondazione Bevilacqua La Masa, prestigiosa istituzione che vide il suo esordio nel 1948, con una esposizione Cento anni di Saverio Barbaro, che proporrà da fine novembre una selezione cronologica di opere che racconteranno l’evoluzione stilistica del maestro dalla giovinezza fino alla piena maturità.