Saša Spačal con le sue storie mitologiche immagina una realtà post-umana, nella quale gli esseri umani esistono e agiscono non come dominatori ma come uno dei tanti elementi dell’ecosistema planetario.
SAŠA SPAČAL. MycoMythologies
Il Centro Culturale Tobačna 001di Lubiana comprende aree espositive, una collezione museale e un appartamento per artisti in residenza. È ospitato nel primo edificio storico ristrutturato all’interno del complesso dell’ex fabbrica di tabacco di Lubiana.
Il 19 marzo 2011 è stato inaugurato il nuovo centro per le attività visive e culturali, in un quartiere della città che sta diventando sempre più il fulcro dei contenuti multiculturali contemporanei.
Nella sua programmazione un ruolo importante ha il progetto di promozione e sostegno della contemporaneità attraverso una serie di presentazioni personali di artisti delle nuove generazioni.
Dal 21 ottobre viene proposta una personale di Saša Spačal.
Saša Spačal è un artista che lavora all’intersezione tra ricerca sui sistemi viventi, arte contemporanea e sound art.
Il suo lavoro si concentra principalmente sull’idea di una realtà post-umana, dove gli esseri umani esistono e agiscono come uno dei tanti elementi dell’ecosistema e non come sovrani.
Nel suo lavoro l’artista slovena parte dalla convinzione che il campo della tecnologia si è ampliato non solo dall’hardware al software ma anche al wetware dando luogo a fenomeni ibridi inscritti nella logica meccanica, digitale e organica.
MycoMythologies è una serie di storie mitologiche ontogenetiche, video saggi e macchine con cui l’artista esamina il metabolismo planetario e, nello specifico, la questione di come i funghi possano aiutare l’uomo a pensare alle possibilità di cooperazione e connessione.
Come ricerca artistica speculativa, il progetto va alla ricerca di organismi che, nel corso dell’evoluzione, hanno sviluppato principi organizzativi completamente diversi da quelli umani.
Organismi che funzionano in periodi temporali e sono espressioni e, allo stesso tempo, esprimono possibilità concettuali di sfruttarne le capacità impercettibili all’innato apparato sensoriale umano.