Saranno stati 8 milioni di spettatori, ed in certi frangenti della serata fra loro c’ero anch’io, ma quello di ieri sera ad opera di Santoro è stato uno spettacolo ridicolo, a mio modo di vedere, una vera e propria trasmissione ad personam. Passi il concetto sacrosanto di libertà di stampa, per la quale i giornalisti giustamente combattono, ma ricevere lezioni di morale da un uomo “a tutti gli effetti” ancora stipendiato da ‘mamma Rai’ su come dovrebbe essere la tv di stato che lui per anni ha utilizzato a suo piacimento, questo non lo accetto. Se Santoro avesse voluto veramente sembrare super partes avrebbe dovuto parlare dei due temi più d’attualità in Italia, ossia il referendum e il caso Battisti, solo ed esclusivamente quelli, e non concentrare sempre l’attenzione sulla sua figura di miliardario martire televisivo soggiogato alle ingiuste, a suo modo di vedere, critiche dei vertici Rai.
Santoro si sa vendere bene e come lui sono molti coloro che “vessati dal dittatorismo berlusconiano” pensano di risultare sempre vittime agli occhi degli spettatori. Sta lentamente finendo l’era di Berlusconi, è il popolo che si è stancato di lui, ma ancora certe facce di bronzo della tv di stato riescono a farci credere che il loro non è un lavoro ben retribuito ma una vocazione, un martirio. Se Santoro fra qualche giorno, settimana o mese dovesse firmare per La 7, smentirebbe se stesso e mostrerebbe finalmente al mondo la sua vera maschera, ossia quella di anchorman televisivo. Una buona volta, Michele, ammetti di non essere un soldato della libertà ma piuttosto un personaggio della televisione, non c’è nulla di male, sei bravo, le tue trasmissioni fanno record di ascolti e sono delle portatrici sane di soldi per le aziende per cui lavori. Togliti la maschera, non fare la morale a noi precari o disoccupati d’Italia. Le tue mani hanno pochi calli, non te ne facciamo una colpa, ma non mostrarti per quello che non sei, un umile lavoratore che attende invano, come noi, una pensione che forse non arriverà mai. Michele, via ‘Annozero’ ‘Announo’, Annodue’ e quante più versioni in futuro verranno della tua trasmissione. L’unica cosa che tichiediamo è di essere solamente Santoro e di non ambire a diventare ‘beato Michele’ e poi ‘san Michele’, i martiri sono altri, e questo lo sai anche tu.