Sandro Martini. Segno e colore oltre il telaio
Una retrospettiva alla Paula Seegy Gallery esplora il linguaggio artistico e la ricerca materica di Martini
Sandro Martini. Mostra retrospettiva alla Paula Seegy Gallery che esplora segno, colore e materia in opere oltre i limiti del telaio
Dal 3 dicembre 2024 al 25 gennaio 2025, la Paula Seegy Gallery di Milano ospita la mostra Sandro Martini. Segno e colore oltre il telaio, una retrospettiva curata da Luigi Sansone che celebra il percorso artistico di Sandro Martini (1941-2022), figura di rilievo nell’arte astratta italiana. Questa esposizione permette di esplorare l’evoluzione stilistica e tecnica di Martini attraverso una selezione di opere che spaziano dagli esordi negli anni ’50 fino ai lavori più recenti, offrendo una visione d’insieme del suo dialogo incessante tra pittura e spazio.
Il colore come protagonista: un viaggio immersivo oltre il telaio
La mostra retrospettiva alla Paula Seegy Gallery si distingue per la diversità di linguaggi espressivi e per la varietà di opere – acquerelli, collage, affreschi, sculture – che rappresentano la continua sperimentazione di Martini e la sua volontà di superare i limiti della pittura bidimensionale. Il colore, elemento centrale della sua ricerca, non è più solo parte dell’immagine ma diventa una forza viva, capace di creare spazi immersivi e armonizzare con l’architettura. Questo approccio è testimoniato dalle sue installazioni, che coniugano la bidimensionalità del dipinto con la tridimensionalità dell’ambiente, portando lo spettatore a vivere un’esperienza che va oltre la contemplazione passiva dell’opera.
Martini sfida costantemente i confini tra l’opera e lo spazio, spingendosi “oltre il telaio” in un percorso dinamico e sensoriale. La sua poetica ruota attorno al rapporto tra colore, luce e struttura, un’indagine iniziata nei primi anni di attività e affinata fino agli ultimi lavori. La mostra retrospettiva offre quindi uno sguardo complessivo su un’arte che, dalla pittura tradizionale, si estende verso una visione ambientale e architettonica.
Dalla pittura al legno e ferro: le opere in mostra
Uno dei primi esempi di questa tendenza è rappresentato da Porcospino (1959), un assemblaggio di legno d’ulivo e ferro saldato che risale agli anni di formazione dell’artista. L’opera riflette il suo legame con i materiali, influenzato dall’ambiente del cantiere navale in cui lavorava il padre ingegnere. Da queste prime esplorazioni di texture e materiali, Martini evolve verso un’arte in cui il colore diventa protagonista. In opere come Trascrizione Misia (2003) e Quantità achè (2003), il colore assume un potere evocativo, diventando un mezzo per trasportare l’osservatore in luoghi immaginari, fuori dai limiti della tela.
Negli ultimi anni, Martini ha sviluppato una nuova sensibilità verso il bianco, che emerge come elemento predominante in opere come Quantità Marmelitino (2021). Secondo il curatore Luigi Sansone, questa scelta non è casuale, ma risponde alla volontà di creare un “spazio meditativo” dove il colore trova un contrasto che ne esalta la brillantezza. Sansone collega questa interpretazione all’estetica spirituale di Kandinsky, per cui il bianco rappresenta un “grande silenzio assoluto”, capace di intensificare l’impatto dei colori. Questo uso del bianco, quasi come una pausa contemplativa, invita lo spettatore a un momento di riflessione, in cui il colore diventa ancor più potente ed evocativo.
Biografia di Sandro Martini: tra Italia e Stati Uniti, una carriera internazionale
Nato a Livorno nel 1941, Martini ha intrapreso la carriera artistica esponendo per la prima volta nel 1959 alla Galleria Le Ore di Milano. Dagli anni ’60 in poi, ha collaborato con gallerie italiane storiche come Il Milione e Galleria Blu, costruendo un profilo di rilievo nella scena artistica italiana. La sua carriera ha assunto una dimensione internazionale nel 1978, con mostre negli Stati Uniti e una lunga esperienza come insegnante di incisione e tecniche di affresco al Kala Institute di Berkeley, California, dove ha formato generazioni di artisti per oltre 25 anni.
In Italia, Martini è stato protagonista di importanti esposizioni a Milano, come quella a Palazzo Citterio (1981) e alla Borsa Valori (1983), e ha realizzato installazioni in spazi pubblici, tra cui Piazzale Michelangelo a Firenze. Negli anni ’90, ha esposto al Padiglione di Arte Contemporanea e, nel 2004, ha realizzato un’opera permanente di tele e vetri alla Casa di Carità a Milano. L’attività espositiva e le installazioni permanenti di Martini non si sono limitate all’Italia. In America le sue opere fanno parte della collezione della Djerassi Foundation a Stanford, e ha realizzato l’opera permanente Glass Memory a Toronto, in collaborazione con il gruppo canadese architects Alliance.
La sua ultima personale, “Come la vita,” alla Guastalla Centro Arte di Livorno, ha chiuso nel 2023, suggellando una carriera dedicata alla continua esplorazione dei limiti dell’arte astratta.
Sandro Martini. Segno e colore oltre il telaio
Mostra retrospettiva alla Paula Seegy Gallery di Milano che esplora segno, colore e materia in opere oltre i limiti del telaio.
L’esposizione sarà visitabile dal 3 dicembre al 25 gennaio 2025.