SALVIFICA. Il Sassoferrato e Nicola Samorì tra rito e ferita (71^ edizione Rassegna Internazionale d’Arte | Premio G. B. Salvi)

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- DATA INIZIO: 28/10/2022

- DATA FINE: 15/01/2023

- LUOGO: SASSOFERRATO (Ancona) – Palazzo degli Scalzi

- INDIRIZZO: Piazza Antonio Gramsci 1

- TEL: +39 346 8457982

Confronto di opere tra l’artista contemporneo Nicola Samorì e l’artista del Seicento Giovan Battista Salvi detto il Sassoferrato.

SALVIFICA. Il Sassoferrato e Nicola Samorì tra rito e ferita (71^ edizione Rassegna Internazionale d’Arte | Premio G. B. Salvi)

 

 

SASSOFERRATO (Ancona) – Palazzo degli Scalzi Piazza Antonio Gramsci 1

Dal 28/10/2022 al 15/01/2023

La Rassegna Internazionale d’Arte | Premio G. B. Salvi è la più longeva rassegna artistica italiano dopo la Biennale di Venezia e il Premio Michetti di Francavilla al Mare.

Dedicata al più illustre cittadino sentinate, il pittore Giovanni Battista Salvi, ha rappresentato per anni un punto di riferimento, non solo regionale, nella ricerca artistica contemporanea, permettendo alla città marchigiana di costituire una ricca collezione che riesce a documentare le linee espressive più interessanti del Novecento italiano.

Il 28 ottobre si apre la 71^ edizione della rassegna con la mostra SALVIFICA. Il Sassoferrato e Nicola Samorì, tra rito e ferita, a cura di Federica Facchini e Massimo Pulini, una monografica dell’artista contemporaneo Nicola Samorì (Forlì 1977) in dialogo con dieci dipinti inediti di Giovanni Battista Salvi detto “il Sassoferrato”, (Roma 1609-1685).

Partendo dalla profonda comprensione di quale fosse, in piena epoca barocca, la posizione estetica del Sassoferrato, i curatori hanno cercato nello scenario contemporaneo un ideale parallelo creativo.

Il ruolo e le scelte del Salvi si distinsero per una ostinata ricerca pittorica orientata al recupero di valori rinascimentali, ponendosi in direzione contraria rispetto alle tendenze del suo tempo.

A partire da questo assunto, e nell’ottica di un rilancio della rassegna capace di collegare idealmente passato e presente, i curatori Federica Facchini e Massimo Pulini hanno individuato un artista dotato di un’analoga forza e coerenza creativa tali da permettere un dialogo serrato, ma aperto a molteplici letture.

L’attenzione è stata posta sul lavoro di Nicola Samorì, artista che negli ultimi anni ha raggiunto un apprezzamento museale e critico di portata internazionale e il cui lavoro testimonia un incessante, originalissimo innesto tra la storia dell’arte passata e il tempo presente.

Le 10 opere inedite del Sassoferrato permettono di tracciare una limpida costellazione dell’attività artistica del pittore.

Con esse si confronta Samorì che presenta la serie La bocca del 2022 dove si confrontano la reiterazione dell’immagine devozionale sacra, salvifica del Sassoferrato con l’azione/opera di Samorì che diventa un’occasione per mostrare la lenta e progressiva consunzione della materia, dell’immagine, dell’identità: la ferita invade lentamente lo spazio e ci insegna che l’arte non è più qualcosa di confortante ma anche un qualcosa di destabilizzante purché faccia riflettere.

Samorì riesce a sconfinare dalla pittura alla scultura e viceversa, mostrandoci come dentro la voragine, dentro al buio, dentro al buco, ci sia possibilità di riscatto, di rinascita: il mistero della vita, come si evidenzia nelle altre opere in mostra.

ORARI DI APERTURA

  • venerdì, 15.30-18.30
  • sabato e domenica, 10.00-13.00 / 15.30-18.30

INFO

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