Salvatore Scarpitta, arista americano che amava l’Italia, terra d’origine di suo padre, è stato uno dei principali artisti astratti del Novecento
Salvatore Scarpitta
A arte Invernizzi è stata aperta nel febbraio 1994 e si unisce al dibattito artistico contemporaneo internazionale presentando artisti di diverse generazioni, alternando italiani e stranieri, al fine di creare un dialogo e consentire confronti.
Dal 2 dicembre 2021 la Galleria propone una mostra personale di Salvatore Scarpitta (New York 1919- 2007).
Scarpitta è stato un artista americano, di origine italiana, che ha studiato all’accademia di Palermo e di Roma e ha lungamente soggiornato in Italia, dove è entrato in contatto con vari artisti quali Giulio Turcato, Piero Dorazio, Emilio Villa e Pietro Consagra e, a Parigi, con Brancusi Man Ray e Gino Severini.
Ha partecipato ad importanti rassegne come la quadriennale di Roma, la Biennale di Venezia.
L’esposizione, curata dall’artista tedesco Günter Umberg con la consulenza di Luigi Sansone, curatore del Catalogo ragionato di Salvatore Scarpitta, indaga il rapporto che si istituisce fra le trenta opere esposte fra loro e lo spettatore, offrendo una visione inedita sull’opera dell’artista.
Si passa da opere che segnano il passaggio di Salvatore Scarpitta da una pittura materico-espressionista a una nuova figurazione, a lavori in legno che si pongono in correlazione diretta con i multipli in bronzo presenti sulla parete all’ingresso della galleria e concatenano idealmente il percorso dei due piani espositivi, in un gioco di rimandi fatto di analogie e dissonanze.
La mostra è ricca e continua con le opere coeve basate sulla ripetizione modulare di croci che porta all’estremo il gesto dei lavori basati sulla X bendata in rilievo.