Sabrina Mezzaqui con Elisa Biagini: c’è qui nell’aria la parola-ramo

Controllare preventivamente esattezza dei dati su mostra, orari e condizioni d’ingresso nel sito. NB obbligo Green Pass per accedere agli spazi espositivi chiusi)

- DATA INIZIO: 01/10/2021

- DATA FINE: 30/11/2021

- LUOGO: ROMA - Galleria Continua

- INDIRIZZO: Via Vittorio Emanuele Orlando 3

- TEL: +39 3333870553

Galleria Continua è stata fondata nel 1990 da Mario Cristiani, Lorenzo Fiaschi e Maurizio Rigillo

Sabrina Mezzaqui con Elisa Biagini: c’è qui nell’aria la parola-ramo

 

 

Galleria Continua è stata fondata nel 1990 da Mario Cristiani, Lorenzo Fiaschi e Maurizio Rigillo, con l’intento, evidente nel nome, di dare continuità all’arte contemporanea in un paesaggio ricco dei segni dell’arte antica.

Occupando un ex cinema, Galleria Continua si è affermata e ha prosperato in un luogo del tutto inaspettato in una città – San Gimignano – ricca di storia, senza tempo e magnifica.

Oggi Galleria Continua è una delle più stimate gallerie a livello internazionale con sedi a Pechino, L’Avana, Roma, San Paolo del Brasile e due in Francia a Parigi e in Bretagna.

Dal 1° ottobre la sede romana della galleria ospita la mostra Sabrina Mezzaqui con Elisa Biagini: c’è qui nell’aria la parola-ramo.

Nata a Bologna nel 1964 Sabrina Mezzaqui vive e lavora a Marzabotto (BO).

L’artista riesce, attraverso un processo riflessivo di disciplina autoimposta, a rivitalizzare ed esprimere in immagini e oggetti concreti l’essenziale distacco dalle parole.

Il principio della distanza, coltivato nelle stanze segrete di un’intimità che si riflette nelle sue scelte di vita e nei suoi periodi di isolamento e di “sospensione”, si riverbera in una pratica – tanto minuziosa quanto compulsiva – dove costruzione e decostruzione si susseguono.

Tutto il suo lavoro è governato dalle regole non scritte di un rapporto con il mondo filtrato attraverso una dimensione letteraria, segnata anche dal rapporto con la poetessa Elisa Biagini.

Da questo lavoro emerge la magica concretezza del fare e di una manualità altamente concentrata su una rigorosa aderenza all’apparente semplicità di un segno (o gesto) immerso nella sospensione temporale del rituale.

È quasi un modo per esorcizzare l’ineluttabilità imposta da ritmi esterni, esteriori e, allo stesso tempo, essere un evocativo richiamo al “sentire” della memoria.

ORARI DI APERTURA

  • Martedì > sabato 11.00 – 19.00

INFO

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