Una mostra che fa vivere attraverso le immagini dei manifesti d’epoca la passione per il Giro d’Italia e la bicicletta nel Novecento.

RUOTA A RUOTA. Storie di bici, manifesti e campioni

La Direzione Regionale Musei Veneto del Ministero della Cultura propone la grande epopea della bicicletta così come raccontata dai preziosi manifesti patrimonio della Collezione Salce.

Quando Ferdinando detto Nando Salce nel 1962 donò la sua collezione di quasi 25.000 manifesti realizzati tra la seconda metà dell’Ottocento e il 1962 allo Stato italiano, non c’era la consapevolezza dello straordinario valore di una raccolta di un materiale, il manifesto considerato di scarso valore perché nato per promuovere eventi temporanei o prodotti commerciali destinato per sua natura ad una vita breve e al macero.

Tuttavia, la collezione è stata accolta e conservata dimostrando nel tempo il suo valore e l’interesse di un crescente numero di curatori e organizzatori di eventi e manifestazioni artistiche che richiedono il prestito di manifesti e le loro esposizioni.

Il Museo Nazionale Collezione Salce è nato per garantire la tutela, favorire la fruizione e promuovere la valorizzazione dei materiali della Collezione Salce.

Dal 26 maggio, in occasione anche del passaggio del 105° giro ciclistico d’Italia per la marca trevigiana, la nuova direttrice del Museo Elisabetta Pasqualin ha operato una selezione di manifesti aventi per tema la bicicletta per realizzare la mostra RUOTA A RUOTA. Storie di bici, manifesti e campioni.

Sono stati scelti per la mostra manifesti realizzati da artisti come Dudovich, Mazza, Malerba, Ballerio, Villa, Alberto Martini, Codognato, Boccasile. Considerati tra i maggiori protagonisti della storia dell’illustrazione e dell’arte italiana del secolo passato.

La mostra prende il via dagli inizi del Novecento con testi in catalogo della storica Antonella Stelitano che mette in evidenza come da subito il Giro entri nell’immaginario collettivo tanto che nessuno sfugge al fascino di questa manifestazione, nemmeno scrittori importanti come Buzzatti, Gatto, Pratolini, Campanile e Anna Maria Ortese, che al seguito del Giro d’Italia ci regalano un racconto che non è mai solo sportivo. E’ il racconto di un Paese in movimento”.

Due le sezioni principali del percorso espositivo:

• da una parte lo sport e l’agonismo, con i suoi protagonisti, le produzioni, i marchi e l’esposizione di pezzi storici

dall’altra gli aspetti sociali: le donne, il costume, i viaggi, il turismo, appunto.