Figlio di Alberto e nipote di Giorgio de Chirico, Ruggero Savinio ha sviluppato una sua ricerca personale ricca di memorie, luoghi e riferimenti letterari, in un insieme di mitologie personali.
Ruggero Savinio. Opere 1959-2022
A Palazzo Reale, le stanze dell’Appartamento dei Principi fanno da sfondo alle opere pittoriche di Ruggero Savinio (1934), realizzate in 60 anni di attività.
Figlio di Alberto Savinio e nipote di Giorgio De Chirico, l’artista ha sviluppato un linguaggio originale che alla ricerca pittorica aggiunge memorie, luoghi e riferimenti letterari, in un insieme di mitologie personali.
Evidenti nei disegni, dipinti e carte, con autoritratti, paesaggi onirici, atmosfere malinconiche, luci crepuscolari e rovine.
La vita e l’immaginario di Savinio, infatti, sono costellati di luoghi fisici e letterari.
C’è Milano, teatro dei suoi esordi giovanili e dei suoi sodalizi con galleristi e altri artisti.
Poi le case di villeggiatura al Poveromo, a Capalbio e a Cetona, luoghi privilegiati dell’intimità familiare e paesaggi montani visionari e onirici pronti a ospitare l’apparizione emblematica di fiori o altre presenze.
Infine, Roma con i suoi parchi al tramonto e le sue rovine archeologiche.
La mostra si è aperta in una sala di autoritratti dell’Appartamento dei Principi proprio per sottolineare questo rapporto fra pittura e biografia, per far emergere la ricerca personale dell’artista, autonoma rispetto alla storia artistica familiare di cui inevitabilmente ha raccolto l’eredità.
Ruggero Savinio è un artista calato nel suo tempo con una sensualità che caratterizza il suo rapporto con la pittura, di cui danno riscontro numerose pagine dei suoi libri, delle sue dichiarazioni di poetica e dei testi dedicati ad amici pittori e maestri del passato.
La mostra ricopre inoltre particolare interesse nella scia della recente riscoperta storiografica degli anni Ottanta e del cosiddetto “ritorno alla pittura”, che per Savinio, da sempre fedele agli strumenti di quel linguaggio espressivo, segna un momento di rinnovata vitalità creativa.