Polanszky, l’artista viennese che produce composizioni che oscillano tra oggetti concreti e simboli della percezione soggettiva.
Rudolf Polanszky: Hypotetic
Gagosian è una delle più importanti gallerie d’arte a livello internazionale.
Fondata a Los Angeles nel 1980, si è ampliata negli anni tanto da poter oggi ospitare o proporre gli artisti rappresentati in 16 sedi, a New York (5 sedi), Los Angeles, Beverly Hills, San Francisco, Londra(2 sedi), Parigi(2 sedi), Roma, Atene, Ginevra e Hong Kong.
Dal 15 settembre nella sede di Basilea, la galleria presenta Hypotetic, una mostra di dipinti e sculture recenti di Rudolf Polanszky.
Protagonista della scena artistica viennese, Polanszky, nato a Vienna nel 1951, , iniziò a esaminare il potenziale formale della scultura e della pittura a tecnica mista dai primi anni ’90, con la serie Reconstructions.
Per realizzare queste opere riccamente strutturate, egli utilizza materiali industriali di recupero come vetro acrilico, alluminio, pellicola specchiata, resina, silicone e fili, ricombinandoli in forme puramente estetiche separate dai loro usi e contesti originali. I
spirato dalla professione del padre come musicista jazz, il processo di “sintesi ad hoc” di Polanszky produce composizioni che oscillano tra oggetti concreti e simboli della percezione soggettiva.
In questa mostra egli presenta opere nuove nelle quali ha introdotto lamine di rame.
Inserite tra cartone ondulato bianco e alluminio argenteo, queste lamiere lucenti e leggermente sgualcite aggiungono una dimensione tonale e materica completamente nuova alla superficie di ogni dipinto.
In mostra anche alcune sculture in cui Polanszky utilizza questi stessi materiali lavorati e riproposti in tre dimensioni.