Una mostra che ricorda l’influenza del soggiorno romano nella ricerca dell’artista americano Robert Smithson.
ROBERT SMITHSON Rome is still falling
ROMA – Museo MACRO Via Nizza, 138 e Via Reggio Emilia, 54
Dal 24/11/2022 al 21/05/2023
Il MACRO/ Museo d’Arte Contemporanea di Roma nasce dalla Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea nel 2002 nei locali ristrutturati del dismesso complesso produttivo della Società Birra Peroni nel quartiere romano Salario-Nomentano.
La vitalità del Museo è assicurata da una frequente proposta di mostre temporanee, sempre di grande interesse e attualità.
Dal 24 novembre 2022 è aperta una mostra dedicata all’artista americano Robert Smithson (1938-1973).
Nato a Passaic nel New Jersey, ma trasferitosi presto a New York, Smithson inizia a disegnare e dipingere molto giovane nel 1959 e nel 1959 presenta la sua prima mostra personale presso Artists Gallery.
Artista poliedrico, il suo lavoro include dipinti, disegni, sculture, progetti architettonici, film, fotografie, scritti, interventi di Land Art e molto altro.
La mostra a lui dedicata Rome is still falling è rappresentativa del rapporto dell’artista con Roma.
Il titolo della mostra deriva da una lettera che Smithson scrive, mentre si trova nella città eterna, nel luglio 1961, alla moglie Nancy Holt e nella quale compaiono, nell’angolo in basso a sinistra del foglio, le quattro parole: ‘‘Rome is still falling’’.
Egli, infatti, era a Roma nel 1961 per una mostra personale di opere a tema religioso presso la galleria George Lester.
Durante la permanenza a Roma, l’artista ha la possibilità di approfondire la storia dell’Occidente, in particolare ciò che descrive come “arte bizantina”, le idee di archetipo, mito e antropomorfismo, e quella che definisce la “facciata del cattolicesimo”.
Questo periodo è anche segnato da quello che Smithson indica come un ‘‘momento di crisi interiore’’ artistica e spirituale, periodo di ricerca ed indagine che lo portano ai lavori del periodo 1964-65 che per lui rappresentavano il vero inizio della sua attività di artista.
La mostra presenta dunque opere realizzate prima di questa sua “consapevolezza” artistica: dalle rappresentazioni dei piedi e del volto di Cristo e del Cristo caduto, alle pubblicità e ai ritagli di riviste, alternati a temi della pittura religiosa, da figure alate a inchiostro nero e matita, a strutture architettoniche circondate da parole e lettere che vanno al di là di qualsiasi significato concreto.
All’interno dello spazio espositivo, a dare voce all’artista sono anche alcuni estratti degli scritti e delle poesie di Smithson, per contestualizzare e inquadrare il suo rapporto con Roma e la sua ossessione per i temi religiosi e spirituali.