ROB BIRZA. AFGHANISTAN

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- DATA INIZIO: 14/09/2021

- DATA FINE: 27/11/2021

- LUOGO: TORINO – galleria Giorgio Persano

- INDIRIZZO: Palazzo Scagli di Verrua , Via Stampatori,4

- TEL: +39 011 4378178

Un’opera monumentale che intende sottolineare le grandi contraddizioni , ancora oggi irrisolte, del martoriato Afghanistan.

ROB BIRZA. AFGHANISTAN

 

 

Dal 14 settembre la galleria Giorgio Persano di Torino presenta nello spazio del giardino interno Afghanistan, dell’artista olandese Rob Birza.

Nato a Geldrop, Paesi Bassi, nel 1962 Rob Birza vive e lavora ad Amsterdam.

Le sue opere sono state esposte in numerose mostre personali e collettive sia a livello nazionale sia internazionale e fanno parte di diverse collezioni pubbliche e private.

L’opera Afghanistan appartiene all’omonima serie del 2005, presentata per la prima volta nella vecchia sede della galleria di piazza Vittorio Veneto.

Allora fu creata a partire da fotografie di guerra, tratte dai giornali, scattate nei territori della Palestina, dell’Iraq e dell’Afghanistan.

Di queste la mostra attuale ripropone un’opera particolarmente significativa, dedicata all’Afghanistan, alla luce della recente caduta di Kabul e del ritiro delle truppe statunitensi dal territorio afghano.

La restaurazione del regime talebano offre l’occasione per un confronto sul tema a vent’anni di distanza tra l’inizio e la fine dell’occupazione americana.

Afghanistan è un’opera monumentale nella quale viene proposta una problematizzazione della rappresentazione della guerra, offrendo differenti prospettive che ne complicano la lettura, spesso unilaterale, proposta dai mass-media occidentali.

Si tratta di una grande tempera all’uovo su tela e lana su legno di notevole dimensione, alta 260 cm e lunga oltre sei metri.

Al paesaggio onirico e quasi caricaturale di un pastore con il suo gregge, non immediatamente riconducibile all’immaginario di guerra, è accostata una cornice che “inquadra” la scena all’interno di un contesto marziale, mettendo in luce le dinamiche di profitto economiche.

La cornice presenta infatti, sulla parte alta, il nome “Afghanistan”, che viene da noi immediatamente associato al tema della guerra come pochi altri paesi e, sulla parte bassa, in maniera provocatoria, il nome di tre sport tipicamente occidentali “Golf”, “Tennis” e “Surf”, a sottolineare la dimensione di profitto del conflitto.

A rimarcare questa dinamica, è anche il fatto che le parole siano tessute in lana, quasi a creare una linea diretta tra il gregge rappresentato all’interno della cornice e le attività ludiche a noi vicine.

Il lavoro si presenta quindi come una sorta di manifesto turistico vintage paradossale, le cui contraddizioni erano e rimangono ad oggi irrisolte.

ORARI DI APERTURA

  • martedì > sabato: 10.00 – 13.00 | 15.30 – 19.00

INFO

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